Eurozona: il Pil cresce oltre le attese, la ripresa si consolida

Nel primo trimestre del 2017 il Pil dell'area della moneta unica è cresciuto dello 0,5% congiunturale e dll'1,7% tendenziale

-afp

Secondo la stima preliminare diffusa dall’Eurostat nel primo trimestre del 2017 il Prodotto interno lordo dell’Eurozona è aumentato dello 0,5% (+0,4% nell’Unione europea) rispetto al trimestre precedente e dell’1,7% (+1,9% nell’Ue28)su base annua.

I risultati messi a segno nel periodo considerato eguagliano quelli registrato nel corso dell’ultimo trimestre del 2016 mentre battono le stime formulate nel corso dell’ultimo Eurozone economic outlook diffuso anche dall’Istat, secondo cui tra gennaio e marzo del 2017 il Pil dell’area euro sarebbe dovuto crescere dello 0,4% congiunturale e dell’1,5% tendenziale. Per il secondo trimestre le previsioni di Ifo, Insee ed Istat indicano invece un +0,4% ed un 1,6%.

Nel corso dell’intero anno, secondo le ultime previsioni formulate dagli istituti di statistica, l’economia dell’area della moneta unica dovrebbe crescere dell’1,6%. Bisogna comunque sottolineare che le stime in questione sono state diffuse ormai a gennaio e potrebbero quindi essere soggette a rivisitazioni, visto che già il dato del primo trimestre si è presentato al di sopra delle attese. Non mancano comunque i rischi legati alle elezioni nei vari Paesi europei, come Francia o Germania ad esempio.

Che la ripresa dell’Eurozona si sia consolidata emerge anche da altri indicatori, come ad esempio, l’indice Pmi calcolato da Markit economics. Questo indicatore, monitorando il settore manifatturiero dell’area e delle economie al suo interno, ne traccia un quadro sull’attività economica. Ad aprile, infatti, l’indice Pmi Manifatturiero dell’Eurozona ha riportato un espansione al tasso più veloce degli ultimi sei anni, attestandosi a 56,7 punti.

Bene anche nelle economie europee monitorate dall’indagine: in Germania l’indice Pmi manifatturiero di aprile è salito a 58,2% (al top da due mesi), in Austria a 58,1 punti (al top da 73 mesi), in Italia a 56,2 (al top da 73 mesi), in Francia a 55,1 (al top da 72 mesi), in Spagna a 54,5 punti (il risultato più elevato toccato negli ultimi due mesi). Unico neo è rappresentato dalla Grecia che con 48,23 punti (un record considerati gli ultimi 4 mesi) si posiziona al di sotto dei 50 punti che delimitano una fase di contrazione economica da una fase di espansione.