Mazzamauro: "Così ho trasformato la mia atipicità"

L'attrice, a teatro con lo spettacolo "Nuda e Cruda", si racconta a Tgcom24

Sesso, amore, vecchiaia, bellezza. E universo femminile. Che Anna Mazzamauro conosce bene. L'attrice porta a teatro, al "Delfino" di Milano fino al 3 dicembre, lo spettacolo "Nuda e Cruda". Con Tgcom24 che l'ha incontrata poco prima del debutto parla del suo rapporto con lo specchio, di femminicidio e, naturalmente, della Signorini Silvani: "La amo e la odio... Così sul palco mi vendico di lei".

Perché Nuda e cruda?
Ognuno di noi, cerca, non riuscendoci sempre, di arrivare fino in fondo alla verità. Quasi mai ci si riesce e io ci provo e per arrivare fino in fondo bisogna esporsi nudi, con autoironia e a volte bisogna usare crudezza e a volte crudeltà. Ma vorrei rassicurare tutti che sono più cruda che nuda, altrimenti non ci viene nessuno a teatro (ride)

Come hai fatto dell'aticipità è il tuo cavallo di battaglia?
Brutto è sporco, volgare. Atipico è privo di quello che tipicamente gli altri considerano bello. Io sono atipica, sono diversa. Dentro e fuori. Recitando io credo di diventare bella, lasciatemi questa illusione. La mia è una esortazione alle donne, non vi disperate e cercate di tramutare l'aticipità in un altro modo di essere belle. Quando mi dicono sei bella dentro, io rispondo 'può darsi che sia vero, ma sapesse che fatica stare sempre con la bocca aperta per far vedere quanto son bella dentro'...

Parli di femminicidio nello spettacolo...
Rinnego intanto il termine che mi dà fastidio. Anche se mi dà più fastidio l'orrore. Sia chiaro. Un angolo lo dedico alla madre di Melania Rea, parliamo sempre delle vittime. Ma quasi mai nessuno parla delle madri: chi più di una madre può soffrire con questo dolore così grande. Quindi mi chiedo come si fa a vivere il quotidiano? La spesa la devi fare perché ci son altri da amare, devi dormire anche se con sogni terribili.. non riesco a darmi una risposta. E se io fossi lei? Così mi metto un cappottino da casalinga, una borsa della spesa e immagino di entrare in una macelleria con carni e animali tagliati a pezzi...

Se ne parla tanto perché la comunicazione è più facile?
Sicuramente. Ma è anche vero che l'uomo si sta accorgendo che finalmente non siamo né superiori né inferiori e che possiamo dominare anche noi il sociale, il civile, la politica, l'arte. E per certi uomini è inconcepibile.

Ti è mai successo?
In un ultimo film sono stata picchiata da un attore solo perché senza volerlo avevo accavallato una sua battuta. Ho visto il senso della violenza in questo individuo. Un poveraccio che forse ha avuto successo perché racconta barzellette e ho visto il senso della forza muscolare che gli ha dato il predominio su di me... Mi sono detta 'cosa faccio? Rispondo e abbasso il mio livello e alzo il suo?'

Il tuo rapporto con i social?
Per carità... Questo mi salva il privato. Certe attrici che non hanno nulla da dire usano Facebook per dire ieri sera ho mangiato una sogliola e vicino a me c'era Renato Zero... E chissene... Io non sono attratta da questa stupidità e queste colleghe hanno un senso del privato che è pubblico. Forse perché non hanno davvero il privato. Il mio privato bellissimo è una figlia. Vuoi sapere se ho un'amante? Magari..

La Signorina Silvani come ha cambiato la tua vita?
E' stata una cosa bellissima e allo steso tempo orrenda. Attraverso quel personaggio io sono riconoscibile. E quindi se mi chiedono la foto è per la Signorina Silvani. Che mi ha un po' incorniciato e non etichettato, perché non glielo avrei permesso. Ho lottato molto, ho fatto Cyrano, ma la gente non sa neanche chi sia. La amo e la odio e in scena per vendicarmi la uso per raccontare una donna str***a che poi diventa sola e vecchia. E' una bella vendetta, racconto dei suoi amori falliti, delle sue tristezze, delle sue malinconie. E che certe volte apre una scatola di sardine così almeno ha 20 occhi che la guardano. E allora le prende il panico e poi dice 'A Silva, ma se a te non ti prende il panico, ma chi te se prende?'.

Teatro Delfino – Piazza Piero Carnelli, Milano Gestito per la Stagione Teatrale da ASS. IL MECENATE info@teatrodelfino.it / biglietteria@teatrodelfino.it tel. 333 573 0340 (da lunedì a venerdì ore 14-19)