Berlusconi: la situazione Covid è grave, ora servono unità e fatti concreti
Il leader di Forza Italia chiarisce che "non faremo mai un governo con forze a noi incompatibili", ma torna a chiedere che l'esecutivo inviti a collaborare "tutte le migliori energie del Paese"
Da parte di Forza Italia resta la disponibilità a lavorare con il governo sull`emergenza Covid, perche' "la situazione non è mai stata così grave", anche se su un lockdown nazionale "è presto per parlarne". A chiarirlo è Silvio Berlusconi, secondo il quale è il momento dei "fatti concreti", ma senza lasciare spazio a fraintendimenti: "Non faremo mai un governo con forze a noi incompatibili".
In un'intervista al Corriere della Sera, il leader di Forza Italia sottolinea che "oggi quello che conta è lavorare con il governo che c`è, anche se non è quello che vorremmo. Quello che posso escludere è la nostra partecipazione a un esecutivo con forze politiche incompatibili con noi. Altra cosa è che l`opposizione sia coinvolta. In verità, io ho chiesto più volte che siano invitate a collaborare tutte le migliori energie del Paese, non solo della politica, ma della cultura, dell`impresa, della scienza, del lavoro, in un grande sforzo collettivo per rispondere all`emergenza". Ma sull'ipotesi di un lockdown nazionale "è presto per rispondere".
Berlusconi si dice poi disponibile a votare il prossimo scostamento di bilancio, ma "naturalmente a certe condizioni. Voteremo lo scostamento se servirà per esempio a dare immediato indennizzo a chi ha dovuto chiudere la propria attività, a pagare finalmente i debiti della pubblica amministrazione, a coprire un semestre bianco fiscale, sospendendo tutti i pagamenti verso lo Stato almeno per chi è in
difficoltà".
Berlusconi sottolinea quindi che cambierebbe il Titolo V della Costituzione, che sta creando "incertezza". E' stato scritto "frettolosamente da una maggioranza di sinistra la quale, nel prevedere che su alcune materie fossero competenti sia lo Stato sia le Regioni, ha creato confusione e conflitti istituzionali. Noi abbiamo sempre chiesto di cambiarlo, ma ovviamente è un processo lungo, che andrà affrontato senza intenti punitivi verso le Regioni".