Cabina di regia per Covid, Centrodestra a Conte: troppo tardi, il confronto sarà in Parlamento

Salvini, Meloni e Berlusconi replicano alla proposta del premier di instaurare un dialogo prima della stesura del prossimo Dpcm: "La situazione sta precipitando per colpa del governo"

IPA

Il centrodestra dice no alla cabina di regia ipotizzata dal governo per confrontarsi sulle nuove misure necessarie a frenare il contagio da coronavirus. In una nota congiunta il leader della Lega Matteo Salvini, di Fdi Giorgia Meloni e di Fi Silvio Berlusconi rifiutano l'invito di Giuseppe Conte per instaurare già domenica un tavolo di discussione. "La situazione precipita per colpa del governo, ora il confronto sia in Parlamento", scrivono.
 

"Fin dall'inizio della pandemia - spiegano Salvini, Meloni e Berlusconi - il centrodestra, che è la prima forza politica della Nazione e governa la maggioranza delle Regioni, ha anteposto l'interesse dell'Italia all'interesse politico della propria coalizione. Per mesi abbiamo preparato proposte ed emendamenti, ma atteso invano che il governo ci convocasse in Parlamento, la sede istituzionale dove è giusto che avvenga il confronto tra maggioranza e opposizione. Ancora pochi giorni fa, ci è stata data notizia dell'ultimo Dpcm, soltanto poco tempo prima della sua comunicazione agli italiani".

"L'attuale situazione sanitaria - osservano - sta precipitando anche a causa delle mancate decisioni - o delle decisioni rimandate - del governo: il Paese si è presentato impreparato alla seconda ondata della pandemia che pure era ampiamente prevista e prevedibile. Oggi il governo ipotizza una "cabina di regia" con le opposizioni. Il ravvedimento appare tardivo. Il centrodestra è sempre stato a  disposizione dell'Italia, ma oggi più che mai l'unica sede nella quale discutere è il Parlamento della Repubblica italiana. Lì sono depositate le numerosissime proposte formalizzate da noi e ignorate dal governo, e lì verranno presentate le altre. Non siamo disponibili, invece, a partecipare a operazioni di Palazzo che sembrano dettate più che da una reale volontà di collaborazione dal tentativo di voler coinvolgere l'opposizione in responsabilità gravi che derivano dall'immobilismo e dalle scelte sbagliate effettuate dal governo".

Conte aveva auspicato anche un dialogo parlamentare - Parallelamente Giuseppe Conte nel corso della giornata aveva auspicato un dialogo parlamentare. "Ho chiamato i presidenti di Camera e Senato: ho chiesto loro se c'è la possibilità di trovare uno strumento o un luogo dove confrontarsi in tempi rapidi con il Parlamento". L'obbiettivo del capo del governo è "coinvolgere tutti gli attori", nel momento in cui potrebbero essere assunte decisioni drastiche contro il virus, lockdown locali o generalizzati, già nelle prossime ore. Il primo a parlare di raccordo permanente con le opposizioni è stato Luigi Di Maio:  "In una fase come questa - sottolineava in mattinata il ministro degli Esteri - una cabina di regia con le opposizioni è solo un passaggio naturale". Una struttura che potrebbe essere coordinata dal ministro della Salute Roberto Speranza. Anche il Pd si dice disponibile. Tuttavia Andrea Orlando, chiede che "dal metodo si passi al merito". "Se si vuol rendere costruttivo quel metodo è necessario che le opposizioni cambino tono: basta parlare di dittatura sanitaria e anti europeismo da comizio".