Covid, in Lombardia Rt oltre 2 e picco di contagi: lunedì si decide sul lockdown

Quasi 9mila casi in 24 ore. Il governatore Fontana ritiene necessario ancora "qualche giorno di tempo" per vedere se le restrizioni si sono rivelate utili per il contenimento del virus

"Rip cultura", la protesta degli artisti per le chiusure anti-Covid

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"Se chiudi teatri, cinema, circhi, ci dovete pagare. Serve un reddito garantito per i lavorati dello spettacolo che non lavorano più per via della pandemia e dei Dpcm". E' l'allarme lanciato dai sindacati Cgil-Cisl-Uil Spettacolo. "Abbiamo diritto al rispetto dei nostri contratti - dicono - una definizione degli orari di lavoro e il rispetto delle norme di sicurezza". Diverse le manifestazioni in tutta Italia, da Torino a Napoli, da Genova a Cagliari passando per Roma (nelle foto i lavoratori del mondo dello spettacolo riuniti nella capitale e nel capoluogo piemontese).

Sono 8.960 i casi di coronavirus in Lombardia in 24 ore, cifra mai raggiunta prima, così come si registra un nuovo picco anche per i contagiati nella città metropolitana di Milano che sfiorano quota 4mila: sono 3.979, di cui 1.607 a Milano città. E il direttore generale di Ats Milano Città metropolitana, Walter Bergamaschi, lancia l'allarme: "Questa settimana arriveremo a 20mila casi". Lunedì si decide se, dove e come chiudere per arginare il contagio.

Che la situazione sia esplosiva lo dice anche il numero di tamponi: Ats Milano e Città Metropolitana ne hanno fatti circa 85mila tamponi nell'ultima settimana: "Abbiamo qualche margine di aumento ma di fatto - avverte Bergamaschi - siamo abbastanza vicini al limite". E siamo appena all'inizio, come non nasconde il sindaco di Milano, Beppe Sala: "Non sarà una cosa da tre settimane o un mese ma ci attende - dice chiaramente - un lungo inverno di grande difficoltà".

Mentre le categorie colpite dall'ultimo Dpcm - dai lavoratori dello spettacolo a quelli delle palestre, ma anche i rider - tornano in piazza per protestare contro le chiusure, "tanti cittadini - racconta Sala - mi scrivono e mi chiedono 'perché non chiudi tutto'? In tanti chiedono che si faccia il lockdown, per come la vedo io il governo deve avere un ruolo importante in tutto ciò". "Non è che voglio scaricare tutte le responsabilità sul governo, ma il punto fondamentale è che si può chiudere, ma prima di chiudere bisogna dire a chi subirà le chiusure - è l'opinione di Sala - come verrà aiutato".

Covid, la protesta dei ristoratori da nord a sud: "Siamo a terra"

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Una tromba ha suonato il silenzio, poi circa trecento proprietari e operatori del mondo della ristorazione si sono seduti terra, attorno a sedici tovaglie bianche apparecchiate sul granito del sagrato del Duomo di Milano. E' la protesta organizzata da Fipe e Confcommercio, che si è svolta non solo nel capoluogo lombardo ma in più di 20 città italiane, da nord a sud, al grido di "Siamo a terra". "Bloccarci alle 18 - dicono - è stato un colpo di grazia per la ristorazione. Allora, meglio un lockdown totale il più breve possibile ed efficace".

Pensa sia necessario qualche giorno di tempo per vedere se "le restrizioni previste dal Dpcm, sommate a quelle che riguardano specificatamente la nostra regione, si sono rivelate utili per il contenimento del virus" il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, spiegando che lunedì farà il punto della situazione con l'Anci e con i sindaci dei capoluoghi di Provincia "sulla base di un 'pacchetto' di dati che, secondo quanto ci dicono i nostri esperti, può essere un indicatore 'credibile' per capire come evolve il quadro sanitario ed epidemiologico".

In base a quelli si deciderà se, dove e come chiudere per arginare il contagio: intanto la Lombardia, insieme al Piemonte, ha superato la soglia dell'Rt 2 ed è entrata nello scenario 4. Si cerca di correre ai ripari con l'apertura dei Centri diagnostici territoriali, dove il paziente viene visitato e "potrà quindi essere inviato a casa in tele-monitoraggio oppure, se necessario, - spiega l'assessore al Welfare, Giulio Gallera - direttamente al ricovero in reparto saltando quindi il passaggio in pronto soccorso".

Da domenica poi, a Milano un hotel inizierà ad ospitare persone positive al Covid che devono stare in isolamento: è l'Astoria, in zona Fiera, che si aggiunge alla struttura del quartiere Adriano, che accoglierà persone dalla prossima settimana. In questa corsa contro il virus, 183 infermieri della Statale di Milano si sono laureati in anticipo e in videoconferenza e sono pronti a lavorare già da lunedì 2 novembre.