Dpcm, alle superiori si entra dopo le 9? La nota del Miur chiarisce: ingresso posticipato solo in casi critici
Da una prima lettura del nuovo Dpcm potrebbe sembrare che nelle scuole superiori l'inizio delle lezioni partirà, da subito, dalle ore 9 in poi. Ma il ministero dell'Istruzione precisa: solo se richiesto dagli Enti locali o dalle autorità sanitarie. Indicazioni anche sulla Dad
Dopo il varo del nuovo Dpcm (del 18 ottobre 2020), contenente norme per tamponare l'emergenza coronavirus, anche il mondo della scuola è in fermento. Tra le disposizioni introdotte dal provvedimento, infatti, ci sono delle indicazioni riguardanti possibili cambiamenti sull’ingresso a scuola nelle superiori. Per come è stato presentato il decreto sembrava che, già a partire da questa settimana, tutti gli istituti avessero dovuto spostare in avanti l’orario di entrata degli studenti. Ma il ministero dell’Istruzione si è subito affrettato a chiarire la situazione e, dopo le prime dichiarazioni del ministro Azzolina - che frenava l'operatività del Dpcm, annunciando che i cambiamenti sarebbero arrivati “non subito” -, a definire in via ufficiale le cose è arrivata una circolare. Il sito Skuola.net ne riporta i passaggi principali.
La nota del Ministero sull’entrata posticipata
Come indicato dal documento ministeriale, l’ingresso nelle scuole superiori potrebbe effettivamente essere posticipato ma solo in casi particolarmente critici. "Il ministero dell'Istruzione – si legge nel testo - ha inviato oggi ai dirigenti scolastici una nota per accompagnare l’attuazione del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri”. Dopodiché specifica la questione orario: “le scuole predisporranno che l’ingresso avvenga non prima delle ore 9.00, come previsto dal Dpcm di ieri"; ma poi prosegue sottolineando come non sarà previsto “nessun automatismo” ma che, anzi, ogni cambiamento dovrà essere valutato e che avverrà "solo in caso di situazioni critiche o di particolare rischio comunicate dalle autorità sanitarie o dagli Enti locali e attraverso la regia dei Tavoli regionali e locali con gli Uffici scolastici". Dunque, per il momento non ci sarà alcun ingresso posticipato di massa.
Si parla anche di lezioni pomeridiane
Oltre alla possibilità di far iniziare le lezioni alle ore 9, soprattutto per ragioni legate al sovraffollamento del trasporto pubblico locale, un altro tassello che le scuole potranno prendere in considerazione è quello di istituire delle lezioni anche nel pomeriggio. Ovviamente la nota ministeriale si esprime anche su questo: le variazioni del normale orario scolastico potranno così avvenire "anche attraverso l’eventuale utilizzo di turni pomeridiani”. La decisione, però, sarà sempre a discrezione delle singole scuole superiori di secondo grado, degli enti locali e dell'autorità sanitaria locale.
In vista un maggior ricorso alla didattica a distanza?
Infine, il testo del MI accenna alla questione della didattica a distanza, non spendendo troppo parole ma semplicemente sottolineando, ancora una volta, che sarà compito delle singole scuole superiori modulare le lezioni e mediare tra didattica in presenza e didattica digitale integrata. “Previa comunicazione al ministero dell’Istruzione da parte delle autorità regionali, locali o sanitarie delle situazioni critiche e di particolare rischio riferite agli specifici contesti territoriali – prescrive la nota - le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica incrementando il ricorso alla didattica digitale integrata, che rimane complementare alla didattica in presenza". Le scuole, perciò, dovranno comunque assicurare una parte delle ore totali svolta in presenza. Tutto invariato, invece, per scuole elementari e medie: l'orario d'ingresso rimane quello di sempre e niente ricorso alle lezioni da casa. Almeno nell'immediato futuro.