Coronavirus, positivo il direttore Giannini: evacuata la sede de La Stampa
I locali del quotidiano torinese sono stati chiusi per la sanificazione. L'annuncio su Twitter: "Dopo un sabato di tosse ho fatto un tampone. Al giornale ci stiamo organizzando e martedì ci saremo"
Coronavirus, evacuata sede de La Stampa: via alla sanificazione
Massimo Giannini, direttore del quotidiano La Stampa, è risultato positivo al coronavirus. Evacuata la sede del giornale di Via Lugaro a Torino. La chiusura è stata decisa per poter procedere con la sanificazione dei locali e i controlli a tappeto. Prima di questo nessuno, tra giornalisti e poligrafici, potrà rientrare. E' stato lo stesso Giannini, con un tweet, a comunicare la propria positività al Covid.
Il tweet del direttore - Il direttore del quotidiano torinese ha twittato: "Dopo un sabato di tosse, domenica ho fatto un tampone e sono positivo al Covid-19. Ringrazio tutti per l'affetto, al giornale ci stiamo organizzando e martedì ci saremo, come sempre e più di sempre. Ma attenti: il virus c'è, usiamo tutte le precauzioni. Solo così 'andrà tutto bene'". La sede del quotidiano resta intanto chiusa per realizzare tutte le operazioni di sanificazione dei locali.
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"Sto discretamente bene, ho saputo di essere positivo domenica, sono stato male sabato pomeriggio con tosse e male al torace, per cui ieri mattina mi sono fatto ricoverare al Policlinico Gemelli per fare tutti accertamenti del caso. Mi hanno comunicato l'esito positivo del tampone al coronavirus ma i polmoni per ora non sembrano essere intaccati. Non ho mai avuto febbre, ma sento grande spossatezza e una sensazione di oppressione al torace". E' la testimonianza di Massimo Giannini, direttore della Stampa, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo.
"Nell'ultimo periodo - ha raccontato Giannini - ho girato tanto, forse troppo, per eventi pubblici del giornale, anche se l'ho fatto prendendo tutte le precauzioni. Alla luce di quello che ho visto ieri in ospedale, voglio dire che dobbiamo stare tutti più attenti. Serve piu' attenzione e più rigore. Al Gemelli - ha sottolineato - ho visto tanta gente ricoverata e che sta male. Se oggi viviamo con insofferenza le restrizioni del governo, penso che dobbiamo metterci una mano sulla coscienza e non dimenticare quello che abbiamo vissuto a marzo e aprile scorso, perche' anche se adesso non siamo in quella situazione, possiamo tornarci rapidamente se non facciamo attenzione.
Soprattutto i giovani devono avere grande senso di responsabilità, perché possono essere loro i principali veicoli del virus".