Governo, il premier Conte chiama i ministri: "La scuola è responsabilità di tutti, non solo della Azzolina"
Lunedì il vertice a Palazzo Chigi per fare il punto della situazione: preoccupa la crescita dei contagi in vista della riapertura degli istituti
Il timore che la crescita dei contagi possa compromettere la riapertura delle scuole, le polemiche sul ritardo nella consegna dei banchi e sulla predisposizione, da parte di alcuni enti locali, di spazi in cui tenere lezione, le critiche dei sindacati al ministro Azzolina e le difficoltà nel predisporre il servizio di trasporto per portare i ragazzi a scuola mantenendo la distanza di almeno 1 metro, hanno indetto il premier Giuseppe Conte a convocare un incontro, lunedì, con il ministro dell'Istruzione e i ministri competenti sulla riapertura, la titolare del Mit Paola De Micheli e il ministro della Salute Roberto Speranza. Al vertice, in cui hanno partecipato anche Angelo Borrelli e Domenico Arcuri, il premier ha ribadito che "la scuola è una responsabilità di tutti, non solo della Azzolina".
Sono tanti i nodi ancora da sciogliere, a partire dai trasporti (le Regioni avevano da tempo sollecitato una strategia nazionale a riguardo), ma intanto un prima buona notizia c'è stata: in alcune scuole romane sono arrivati i primi banchi monoposto; li avevano ordinati, appena avuti i fondi dal ministero dell'Istruzione, alcuni presidi grazie ai soldi del decreto Rilancio. E mentre proprio sono partiti in tutte le Regioni i test sierologici per il personale della scuola, in molte regioni mancherebbero i kit per i medici di famiglia, che avrebbero dovuto somministrarli.
Dopo l'incontro con i ministri, il premier ha iniziato un vertice con i capidelegazione della maggioranza. Riunione chiesta da Dario Franceschini, capo del gruppo dem, che teme un ulteriore estendersi della tendenza che si è vista in queste settimane, e cioè l’eccessiva litigiosità tra Regioni, che porta a norme a macchia di leopardo, con il rischio di confusione e di conflitti.
Il ministro Azzolina visita una scuola di Milano, aule già pronte per la didattica post-Covid