Coronavirus, Bill Gates investe 150 milioni di dollari per distribuire il vaccino ai più poveri

Con la sua Fondazione ha intenzione di finanziare l'istituto Serum per la produzione di 100 milioni di dosi da vendere a 3 dollari l'una

Afp

Il fondatore di Microsoft Bill Gates ha annunciato che insieme alla sua fondazione ha intenzione di spendere 150 milioni di dollari per distribuire il vaccino per il coronavirus, quando questo verrà trovato, alle fasce più povere della popolazione. In particolare la fondazione Gates pagherebbe l'istituto Serum, il più grande produttore mondiale di vaccini, per produrre 100 milioni di dosi da vendere a 3 dollari..

Impegnato sin dall'inizio dell'emergenza coronavirus nella ricerca per un vaccino, Gates ha illustrato le sue intenzioni in una intervista rilasciata a "Bloomberg" sottolineando un tema a cui tiene molto, ovvero la possibilità che, a differenza dei Paesi ricchi, quelli più poveri possano essere devastati dalla pandemia per l'impossibilità di accedere alle cure o ai vaccini, quando ci saranno.

In particolare l'ex numero uno di Microsoft ha spiegato di volersi concentrare sui vaccini in fase di produzione che sarebbero accessibili nei Paesi in via di sviluppo, come quelli allo stadio da parte dalle società farmaceutiche AstraZeneca e Novavax. che Gates ha definito come quelli "più scalabili e a basso costo". In pratica il suo obiettivo è quello di investire una somma ingente del suo patrimonio per fissare un tetto al prezzo dei vaccini sviluppati da queste due società. Serum si sta preparando a produrre quei vaccini per l'India, dove ha sede, e per altri 91 Paesi poveri o a reddito medio.

Buona parte dei progetti della Fondazione Gates dipenderanno da quale vaccino risulterà più affidabile ed efficace nella protezione dal virus. Al momento sono 28 i vaccini allo studio. Ci sono quelli che richiedono un tipo di produzione più costosa, come quelli allo studio da Moderna e Pfizer, perché basati sull'RNA. E poi ci sono quelli più economici, come quello della Serum. Ma Gates è al lavoro anche con altri ricercatori, come quelli della Johnson & Johnson, che stanno lavorando su un vaccino a basso costo, in modo da assicurarsi le dosi necessarie per i Paesi più in difficoltà.