Istat-Iss: il coronavirus è causa diretta di morte nell'89% dei pazienti positivi
Il rapporto sulla mortalità da Covid-19 imputa il restante 11% dei decessi di contagiati a malattie cardiovascolari, tumori, malattie del sistema respiratorio, diabete, demenze e malattie dell'apparato digerente
Covid-19 è una malattia che "può rivelarsi fatale anche in assenza di concause". Infatti risulta essere "la causa direttamente responsabile della morte nell'89% dei decessi di persone positive al test Sars-CoV-2, mentre per il restante 11% le cause di decesso sono le malattie cardiovascolari (4,6%), i tumori (2,4%), le malattie del sistema respiratorio (1%), il diabete (0,6%), le demenze e le malattie dell'apparato digerente (rispettivamente 0,6% e 0,5%)". E' quanto emerge dal rapporto "Impatto dell'epidemia Covid-19 sulla mortalità: cause di morte nei deceduti positivi a Sars-CoV-2" di Istat e Istituto superiore di Sanità.
La quota di deceduti in cui Covid-19 è la causa direttamente responsabile della morte varia in base all'età, raggiungendo il valore massimo del 92% nella classe 60-69 anni e il minimo (82%) nelle persone di età inferiore ai 50 anni.
"Non ci sono concause di morte preesistenti nel 28,2% dei decessi analizzati, percentuale simile nei due sessi e nelle diverse classi di età", rileva il rapporto. Solo nella fascia 0-49 anni, la percentuale di decessi senza concause è più bassa, pari al 18%.
Il 71,8% dei decessi di persone positive al test Sars-CoV-2 ha almeno una concausa: il 31,3% ne ha una, il 26,8% due e il 13,7% ha tre o più. Associate al Covid-19, le concause più frequenti che contribuiscono al decesso sono le cardiopatie ipertensive (18% dei decessi), il diabete mellito (16%), le cardiopatie ischemiche (13%), i tumori (12%). Con frequenze inferiori al 10% vi sono le malattie croniche delle basse vie respiratorie, le malattie cerebrovascolari, le demenze o la malattia di Alzheimer e l'obesità.
Le complicanze di Covid-19 che portano al decesso sono principalmente la polmonite (79% dei casi) e l'insufficienza respiratoria (55%). Altre complicanze meno frequenti sono lo shock (6%), la sindrome da distress respiratorio acuto (Ards) ed edema polmonare (6%), le complicanze cardiache (3%), la sepsi e le infezioni non specificate (3%).