Migranti, nel governo continua la trattativa sulla regolarizzazione

Sarebbe stato raggiunto un accordo di massima, ma ci sono ancora dubbi dal M5s. Intanto il premier Conte convoca Iv, che proporrà tre questioni: "Bonafede, il piano shock e la ripartenza economica"

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Prosegue lo scontro nella maggioranza sulle regolarizzazioni dei migranti che lavorano in agricoltura, con il ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova che ha minacciato di lasciare il governo. Dopo confronti in videoconferenza tenuti per tutto il giorno, sarebbe stato raggiunto un accordo di massima, ma ci sono ancora dubbi da parte del M5s. Il confronto continuerà giovedì. Intanto il premier Conte convoca Italia Viva a Palazzo Chigi.

Fonti Iv: "Conte ha capito che senza noi non c'è maggioranza" "Il fatto che Conte abbia espresso pubblicamente apprezzamento per Italia Viva e abbia annunciato di anticipare alcune aperture, come chiesto da tempo da Renzi", è visto come un "fatto positivo" da Iv. "Sembra che abbiano capito che senza di noi non c'è maggioranza, specie al Senato. Meglio tardi che mai", hanno osservato i renziani. E hanno aggiunto che giovedì a Conte nell'incontro Italia viva porrà tre questioni: "Bonafede, il piano shock e la ripartenza economica".

Migranti, colf e badanti spaccano la maggioranza Sulle regolarizzazioni dei migranti ci sono problemi tecnici, sulla formulazione del testo, ma soprattutto politici, per il freno a mano tirato dai 5 Stelle. La Bellanova ha posto un aut aut: braccianti, colf e badanti devono rientrare. Con un contratto temporaneo per sei mesi, rinnovabile. Per dare una risposta attesa soprattutto dal mondo agricolo, "altrimenti qualcuno si dovrà assumere la responsabilità di far marcire i prodotti nei campi".

Il ministro Lamorgese lavora a una mediazione tecnica A cercare una mediazione tecnica sta lavorando il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese. "C'è una condivisione di fondo - ha detto la titolare del Viminale - e spero si posa arrivare ad un testo condiviso". Il governo punta a tenere dentro il provvedimento anche i lavoratori italiani in nero. Sull'ok all'emersione tramite richiesta dei datori di lavoro l'accordo ci sarebbe. I problemi ci sono sul canale parallelo di emersione, che è quello che parte dalla domande dei lavoratori.

La trattativa proseguirà giovedì L'ipotesi della bozza, dare un permesso di soggiorni di sei mesi rinnovabile a chi ce l'ha scaduto ed a chi ha perso il lavoro in questi mesi di emergenza Covid non viene per ora accettata dai 5 Stelle. La trattativa proseguirà giovedì coinvolgendo anche i capidelegazione al governo. Non ci sono certezze sui numeri. Le stime di 600mila regolarizzabili sembrerebbero però sovradimensionate.