Fontana (Lombardia): "L'emergenza coronavirus? Rifarei tutto" | "Avrei dovuto coinvolgere opposizioni ma su Rsa non ho sbagliato"

Il governatore della Lombardia parla al Corriere della Sera e prepara la ripartenza: "Abbiamo tre miliardi di soldi veri da spendere per l'economia"

Ansa

Rifarebbe tutte le scelte che ha dovuto fare, e adesso è ora di ripartire e va organizzata una nuova vita, modificando molti comportamenti. Intervistato dal Corriere della Sera, il governatore lombardo Attilio Fontana riflette così: "Mi contesteranno tutto, ma io sono in pace con la coscienza. Ricordiamoci in quali condizioni sono state prese le decisioni". Sulla ripartenza della Regione, ricorda i "lombard bond" e il piano di investimenti da tre miliardi.

"Dobbiamo organizzare una nuova vita" Dopo questa epidemia si può pensare al futuro e "lo stiamo già facendo", ha assicurato Fontana. "I dati sull`epidemia sono cambiati rispetto a una decina di giorni fa e dobbiamo pensare a ripartire. Ma sbaglia chi pensa che tutto si rimetta in moto come prima. Dobbiamo organizzare una nuova vita, dovremo modificare molti nostri comportamenti".

"Avrei potuto coinvolgere le opposizioni" "Sarei presuntuoso se dicessi che sicuramente non ho sbagliato niente", ha ammesso il governatore lombardo. "Qualcosa mi sarà sfuggito sicuramente, ma francamente non le cose che adesso mi vengono contestate. In questo frangente non ho mai pensato alla politica mentre prendevo decisioni sulla salute dei cittadini. Forse lo hanno fatto altri. Ho ascoltato i tecnici, l'Unità di crisi, gli infettivologi e ho trascurato tutto il resto. Certo, potevo coinvolgere le opposizioni, ma in quei giorni ho trascurato persino qualche assessore pur di non rallentare il processo decisionale".

"Sulle Rsa la Regione non ha competenza" "Mi hanno accusato di tutto - ha proseguito Fontana - come delle zone rosse e delle Rsa. Sono in pace con la coscienza. Anche perché sulele Rsa la Regione non ha competenza, se non di controllo. E non c'è stata alcuna pressione, solo una lettera per chiedere di ospitare pazienti, ma solo nel caso di disponibilità di spazi separati e personale dedicato. Hanno risposto 15 strutture su oltre 700. E tra queste non c'è il Pio Albergo Trivulzio di Milano".

Il piano da tre miliardi e i "lombard bond" Il piano da investimento da tre miliardi di euro - "soldi veri", come li definisce Fontana - rappresentano il primo passo per rimettere in piedi l'economia della Lombardia. "Saranno spesi in tempi brevi e arriveranno a tante imprese. E al tempo stesso riprendiamo i lavori necessari per strade, scuole e territorio". Il presidente della Regione ha poi parlato dei cosiddetti 'lombard bond': "Il piano straordinario di investimenti è previsto a debito, utilizzando obbligazioni a seconda del tasso che il mercato offrirà. E i 'lombard bond' saranno autorizzati in base alla necessità di cassa, come farebbe un buon padre di famiglia. Tra l'altro la Lombardia ha già utilizzato questo strumento dopo la crisi economica seguita all'11 settembre 2001".

Coronavirus, inaugurato il nuovo ospedale alla Fiera di Milano

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La questione dell'Ospedale alla Fiera di Milano Rafforzare la risposta strutturale della sanità è la "via giusta", secondo Fontana. E "un passo in questa direzione è l'Ospedale alla Fiera di Milano". Ai dubbi su un suo sottoutilizzo, il governatore ha risposto: "Diciamo che se quell'ospedale non servirà mai a niente, sarò la persona più felice del mondo. Però è bene ricordare in quale momento è nata la decisione di realizzarlo: c'erano medici in lacrime che non sapevano dove mettere i malati e tremavano all'idea di dover scegliere a chi dare la priorità".