Coronavirus, 2.256 nuovi casi e 454 morti in 24 ore: per la prima volta calano i malati | In Lombardia +163 decessi e altri 735 contagi

La Germania riapre i negozi, ma la Merkel torna a sottolineare l'importanza del rispetto delle misure. La Gb teme una seconda ondata di contagi

Coronavirus, ennesimo weekend di lockdown, tra controlli e sanificazioni

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In Italia per la prima volta dall'inizio dell'emergenza coronavirus il numero degli attualmente positivi è in calo: 108.237 malati odierni contro i 108.257 di domenica. Nelle ultime 24 ore i morti sono 454 per un totale di 24.114 mentre crescono i guariti che sono 48.877 (+1.822 in più). Frena anche l'aumento dei contagiati: 181.228 in tutto, con un incremento di 2.256. In calo anche i ricoverati in terapia intensiva (-62 rispetto a ieri).

 In Lombardia ci sono 735 nuovi casi (che in tutto salgono a 66.971) e altri 163 decessi (che nel complesso raggiungono quota 12.376).

Per raggiungere questo "risultato" ci sono voluti due mesi esatti di emergenza e 40 giorni di lockdown. La diminuzione, benché minima nei fatti, solo 20 positivi in meno rispetto a domenica, è consistente dal punto di vista simbolico anche perché si aggiunge ad una serie di segnali incoraggianti registrati anche oggi: il totale dei ricoverati nelle terapie intensive che è il più basso da un mese (oggi sono 2.573, 62 in meno di ieri), il calo dei malati in 12 Regioni (ma non in Lombardia dove la provincia di Milano è sempre quella col più alto tasso di contagi in Regione e si registrano ancora 163 morti, e in Piemonte), Umbria, Basilicata, Calabria e Sardegna senza vittime.

Resta il nodo della modalità delle riaperture Tutti numeri e indicazioni che, però, non consentono di sciogliere il nodo sul quale da giorni si sta consumando il confronto sempre più acceso tra governo e regioni sulle modalità della riapertura in vista del 4 maggio. Con l'esecutivo sempre più orientato per un avvio differenziato della Fase 2 e i governatori del Nord in pressing affinché ci sia un'unica data per tutto il Paese.

Oms: "Allentamento misure non è fine pandemia" A prescindere dalle modalità, l'allentamento delle misure di lockdown "non significa la fine della pandemia". Il concetto è stato ribadito dal direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, nel consueto briefing sul coronavirus ribadendo che "tutti i Paesi coinvolti devono assicurarsi di essere in grado di individuare, testare, isolare e curare ogni caso" di Covid-19.

Germania riapre i negozi, ma la Merkel resta prudente Il tema della fine del lockdown è centrale in diversi Paesi europei. I primi passi verso la nuova normalità in Germania sono stati segnati oggi dalla riapertura dei negozi, mentre i liceali hanno iniziato le prove di maturità in alcuni Laender, a scuole per il resto ancora chiuse. Ma le proteste e le pressioni da parte di chi vorrebbe accelerare la cosiddetta fase 2 preoccupano Angela Merkel, comparsa di nuovo davanti alla stampa per sollecitare al rispetto delle misure.

Anche l'Austria, che ha a sua volta annunciato di aver messo sotto controllo il virus, ha fatto un altro passo in avanti, aprendo fast food e drive in. E in Norvegia si sono riaperti gli asili, partendo dal presupposto che i bambini piccoli siano meno a rischio di contrarre la malattia.

Gb, Johnson teme una seconda ondata di contagi Resta invece scettico sulla revoca del lockdown il primo ministro britannico Boris Johnson che ha radicalmente cambiato le sue opinioni nelle ultime settimane. La preoccupazione principale del premier, secondo quanto hanno riportato i media citando fonti governative, è quella di una potenziale seconda ondata di infezioni che, come ha fatto già notare il portavoce del premier, potrebbe causare un danno sia sul piano sanitario che economico nel Paese che continua a registrare un numero allarmante di decessi.

La Francia supera quota 20mila morti Resta alta intanto l'emergenza in Francia, dove nelle ultime 24 ore si è superata quota 20mila morti, raggiungendo il numero di 20.265 decessi tra ospedali, case di riposo e istituti per disabili. Lo ha annunciato il direttore generale della Sanità, Jerome
Salomon.