Il governo cinese pretende le scuse della Bild, ma il direttore del giornale tedesco contrattacca
Reichelt ha articolato un attacco in 5 punti all'esecutivo cinese, accusandolo anche di essere responsabile della fuoriuscita del coronavirus da un laboratorio di Wuhan
Il presidente cinese Xi Jinping ha chiesto, tramite una lettera dell'ambasciata, che la Bild porgesse le sue scuse per il trattamento riservato dal giornale tedesco al governo cinese. Immediata è arrivata la risposta del direttore della Bild, Julian Reichelt, ma non si è trattato di scuse. Tutt'altro. Reichelt ha articolato un attacco in 5 punti all'esecutivo cinese, accusandolo anche di essere responsabile della fuoriuscita del coronavirus da un laboratorio di Wuhan.
"Gentile presidente Xi Jinping - ha detto il direttore della Bild in un video, nella traduzione riportata da Tpi - la sua ambasciata a Berlino mi ha inviato una lettera aperta perché sul nostro giornale abbiamo chiesto se fosse giusto chiedere alla Cina di pagare per l’enorme danno economico che è stato causato dalla diffusione del coronavirus in tutto il mondo. Cortesemente, mi consenta di rispondere".
"Prima di tutto, lei governa con la sorveglianza e il controllo. Lei non sarebbe presidente senza la sorveglianza. Ha fatto chiudere tutti i giornali e siti internet che si sono mostrati critici rispetto al suo operato, ma non le bancarelle dove vengono vendute le zuppe al pipistrello. Lei non controlla solo i suoi cittadini, ma li mette in pericolo, e con loro, il resto del mondo".
E ancora: "Secondo, la sorveglianza è una violazione della libertà. E una nazione che non è libera non può essere creativa, e una nazione che non è innovativa, non inventa nulla. Ecco perché ha trasformato la Cina nel più grande esperto di furto di proprietà intellettuale. La Cina si arricchisce con le invenzioni degli altri, invece che con le sue invenzioni. La ragione per cui in Cina non si inventa e non si innova, è perché non permettete ai giovani del vostro paese di pensare liberamente. La cosa più grande che avete esportato, e che comunque nessuno voleva, è il coronavirus".
"Terzo: lei, il suo governo e i vostri scienziati sapevate da tempo che il coronavirus fosse altamente infettivo, ma avete lasciato il resto del mondo all’oscuro. I suoi esperti non hanno saputo rispondere, quando i ricercatori occidentali chiedevano cosa stesse accadendo a Wuhan, era troppo orgoglioso e nazionalista per ammettere la verità. Pensava si trattasse di una disgrazia nazionale e invece si è trasformata in un disastro globale".
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"Quarto, il Washington Post riporta che i vostri laboratori a Wuhan hanno fatto ricerche sui coronavirus nei pipistrelli, ma senza mantenere i livelli di sicurezza elevati che sarebbero necessari. Perché i vostri laboratori tossici non sono così sicuri quanto invece lo sono le vostre carceri per i prigionieri politici? Potrebbe spiegarlo alle vedove in lutto, alle figlie e ai figli, mariti e genitori delle vittime di coronavirus in tutto il mondo?"
"Quinto, nel suo Paese il popolo la sta mettendo in discussione, il suo potere sta crollando. Ha creato una Cina impenetrabile, non trasparente. Prima del Covid, la Cina era conosciuta come uno Stato-Sorvegliante, ora è uno stato sorvegliante che ha infettato il mondo con una malattia mortale. Questa è la sua eredità politica. La sua ambasciata dice che non sono all’altezza della tradizionale amicizia fra i nostri popoli. Immagino che considera una grande amicizia, quella in cui manda mascherine in giro per il mondo. Questa non è amicizia, la chiamerei imperialismo nascosto dietro un sorriso, un cavallo di Troia. Pianifica di rafforzare la Cina grazie ad una malattia che ha esportato. Non ci riuscirà: il coronavirus prima o poi sarà la sua fine politica”, conclude.