Eurogruppo, Berlusconi: "Un compromesso al ribasso ma l'Ue si muove"
Il leader di Forza Italia sprona l'Europa a fare di più: "Non hanno ancora capito che momento drammatico stiamo vivendo". E sulla riapertura dell'Italia invita alla prudenza: "Non dobbiamo fare errori, ascoltiamo la scienza"
L'intesa raggiunta all'Eurogruppo "è un compromesso al ribasso anche perché del Recovery Fund occorre ancora definire le caratteristiche e l'entità, ma sarebbe sbagliato dire che l'Europa non fa niente". Lo ha detto a Radio Monte Carlo Silvio Berlusconi. Il leader di Forza Italia ha aggiunto che lo dimostra "quanto già messo in campo da Bce, Bei e Commissione europea".
"Se l'Europa - ha detto Berlusconi - non si dimostra all'altezza delle circostanze in un situazione così drammatica allora il progetto Europa in cui crediamo sarebbe difficile da sostenere". "Vedo un'Europa sbiadita - ha proseguito - debole, insufficiente, ma sbagliato dire che non ha fatto nulla" visto quanto messo in campo dalla Bei, dalla Commissione Europea "con il progetto Sure che come Ppe sosteniamo e che ha previsto altri 100 miliardi, e visto che la Bce garantisce liquidità. Ma tutto questo non basta, è insufficiente".
In Europa non hanno capito il momento drammatico - Parlando più specificamente dell'esito dell'Eurogruppo, Berlusconi ha definito l'intesa "un compromesso al ribasso". "solo per la spesa sanitaria - ha osservato - non basterebbero le risorse del Mes. La maggior parte delle risorse andranno messe per per far ripartire l'economia. Non capisco l'irrigidimento di alcuni Paesi del Nord. L'annunciato Fondo per la ripresa, potrebbe essere uno strumento decisivo ma purtroppo non sono state decise caratteristiche ed entità. Tutto ciò è la dimostrazione che in Europa non tutti hanno capito la drammaticità della situazione".
Sulla riapertura evitare imprudenze, ascoltare la scienza - Secondo Silvio Berlusconi "c'è il rischio del collasso produttivo, bisogna riaprire le fabbriche al più presto ma non dobbiamo commettere imprudenze. Lo faremo quando la scienza ce lo dirà". "Nessuno più di me - ha spiegato l'ex premoier - comprende l'angoscia di tanti colleghi imprenditori, con tante aziende che potrebbero chiudere con danni irreversibili anche sul fronte del lavoro e dell'occupazione. C'è evidentemente con questa epidemia
il rischio di un collasso produttivo". Per Berlusconi si deve "al più presto riaprire le fabbriche ma - ha avvertito - non si devono commettere imprudenze, lo faremo solo quando la scienza ce lo dirà. Non dobbiammo commettere rischi - ha sottolineato - perché una secondo ondata dell'epidemia porterebbe migliaia di morti e il disastro economico. Dobbiamo evitare questo rischio".
Tassa patrimoniale? Pessima idea, serve l'opposto - Sull'ipotesi avanzata dal Pd di un contributo di solidarietà Silvio Berlusconi è stato lapidario: "Ne penso malissimo, sarebbe un disastro". "Come sempre - ha spiegato l'ex premier - la sinistra sa proporre solo nuove tasse, il contrario di quello di cui il Paese ha bisogno". Per Berlusconi è necessario "fare l'opposto, fare circolare liquidita' a fer ripartire i consumi".