Coronavirus, Berlusconi: "Dal governo solo annunci, non voteremo il decreto Cura Italia"
Secondo il leader di Forza Italia, l'atteggiamento dell'esecutivo nei confronti delle imprese "è più punitivo che premiante". E annuncia: "Non saremo un'opposizione servente"
Quelli del governo sull'emergenza coronavirus sono "solo annunci". E' quanto afferma il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, sottolineando che "non si potrà più contare su un'opposizione servente, e per questo non voteremo il decreto Cura Italia". E ricorda: "Siamo stati noi i primi a chiedere che lo Stato si facesse garante dei prestiti delle banche alle imprese".
In un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, Berlusconi osserva come l'atteggiamento del governo verso le imprese sia "più punitivo che premiante. Se il testo del prossimo decreto dovesse restare quello anticipato dalle bozze, molte aziende in difficoltà non avrebbero accesso ai nuovi crediti che comunque, ricordo, non sono concessi a costo zero. Per non parlare dei vincoli burocratici che restano insormontabili. Negli Stati Uniti le aziende possono avere aiuti con una pratica che richiede sette minuti, da noi si stima che in certi casi si arriverà a cento giorni".
"Relegati al ruolo di spettatori" Per quanto riguarda il dl Cura Italia, il leader di Forza Italia ribadisce: "Il governo crede che un'opposizione collaborativa sia un`opposizione servente. Non è così. Abbiamo offerto soluzioni per aiutare il Paese a uscire da questa grave crisi, ma la maggioranza ci ha relegati al ruolo di spettatori. Il decreto Cura Italia è diventato il decreto 'Curiamo noi l`Italia e voi state a guardare'".
"Non voteremo il decreto" In questa fase, prosegue Berlusconi, "si vince se si sta insieme, oppure a perdere è l`Italia. Con profondo rammarico abbiamo preso atto che anche le indicazioni del presidente Mattarella, che ha auspicato unità, sono state palesemente ignorate. Hanno respinto tutti i nostri più significativi emendamenti, hanno addirittura posto la fiducia con una scelta a dir poco incomprensibile. Sono loro che ci hanno messo nelle condizioni di non votare il decreto".
"Un reddito mensile di almeno mille euro e stop alle tasse" Secondo Berlusconi, il motore del Paese "è fermo e serve liquidità. Per questo a chi è stato costretto a fermarsi, agli autonomi, alle partite Iva, ai professionisti, il governo avrebbe dovuto dare un reddito di almeno mille euro come avevamo proposto. Avremmo voluto che le scadenze fiscali e amministrative fossero sospese per un periodo molto più lungo, perché gli italiani non possono vivere con l`angoscia di dover pagare tra due mesi le tasse. Abbiamo chiesto di semplificare le procedure per la cassa di integrazione e di reintrodurre i voucher per l`agricoltura e i servizi alla persona".
"Il Cura Italia è un colabrodo" "Bisogna reinvestire nel turismo - afferma il presidente di Forza Italia - e bisogna occuparsi a fondo del terzo settore. Il decreto invece è un colabrodo: si fa troppo poco per una platea che è enorme. Sottovalutazione imperdonabile. Ma non ci arrendiamo. Speriamo che il passaggio alla Camera ci dia la possibilità di collaborare in modo costruttivo per migliorare il decreto".
E per la Fase 2 "sono necessari tagli burocratici veloci e profondi, sospendendo il codice degli appalti e il regime delle autorizzazioni preventive sulle costruzioni. Lo Stato deve promuovere un grande piano-casa e un piano-infrastrutture da realizzare per sostenere la ripresa".