Coronavirus, in Europa superate le 40mila vittime | Impennata in Gran Bretagna, la Regina parlerà alla nazione
Lieve calo in Spagna, ma l'Oms invita a non allentare le restrizioni troppo presto per evitare il rischio di una seconda ondata.
Salgono a 40mila le vittime di coronavirus in Europa, con con un'impennata in Gran Bretagna e un lieve calo in Spagna. Nel Regno Unito gli ultimi dati parlano di 689 morti in più in 24 ore per un totale di 3.605, mentre i contagi passano da 33.718 a 38.168, con un record di 4.450 casi censiti in più in un giorno. Domenica è previsto un messaggio alla nazione della Regina. Intanto l'Oms invita a non allentare le restrizioni troppo presto per evitare il rischio di una seconda ondata.
Quello di Elisabetta II sarà il quarto discorso ai sudditi in 68 anni di regno rivolto dagli schermi della tv al di fuori di quello tradizionale che ogni anno indirizza ai sudditi del Regno Unito per Natale. In passato è capitato nel 1991, in occasione della prima guerra del Golfo; nel '97 per i funerali della principessa Diana; e nel 2002 per commemorare la morte di sua madre.
Su un altro fronte caldo della pandemia in Europa, la Spagna, si registra un leggero calo delle vittime: 932 nelle ultime 24 ore, rispetto alle 950 di giovedì, per un totale di 10.935 morti. Salgono ancora i contagi 117.710, 7.472 nuovi casi in un giorno che per qualche ora hanno portato la Spagna al triste primato europeo dei malati di Covid-19, davanti all'Italia. Intanto, nel Paese appare sempre più probabile una proroga del lockdown di altri 15 giorni fino al 26 aprile.
In Germania, terzo Paese europeo per numero di contagio ma molto lontano dai numeri di Italia e Spagna per quanto riguarda le vittime, la cancelliera Angela Merkel è tornata al lavoro dopo quattordici giorni di quarantena e diversi test che hanno sempre dato esito negativo. "I dati ci danno speranza, ma è troppo presto per alleggerire le misure", ha detto la leader tedesca in linea con le raccomandazioni dell'Oms. Intanto l'assemblea generale dell'Onu ha approvato una risoluzione che invita alla "cooperazione internazionale" e al "multilateralismo" per combattere il coronavirus, primo testo delle Nazioni Unite dall'inizio della pandemia. La risoluzione, cui ha tentato invano di opporsi con una bozza concorrente la Russia - sostenuta da altri quattro paesi - sottolinea anche "la necessita' di rispettare pienamente i diritti umani" e denuncia "ogni forma di discriminazione, il razzismo e la xenofobia nella risposta da dare alla pandemia".
Intanto allarma il ritorno di fiamma dell'epidemia a Wuhan, dove tutto è iniziato. I residenti dell'epicentro del Covid-19 sono stati avvisati sulla necessità di rafforzare "le misure di auto-tutela", restando a casa ed evitando di uscire se non per necessità al fine di scongiurare la ripresa dei contagi. In un comunicato postato sul sito della città, il segretario del Partito comunista locale Wang Zhonglin ha detto che "il rischio di rimbalzo della pandemia resta alto a causa di fattori interni ed esterni". Sono ragioni che spingono a "mantenere le misure di prevenzione e controllo". La città allenterà l'8 aprile lo stop ai viaggi in uscita.
E' drammatica anche la situazione negli Stati Uniti. Il bilancio delle vittime a causa del coronavirus ha superato le 7 mila, con un aumento di oltre mille morti in un solo giorno, un nuovo triste record. I casi accertati in tutto il Paese sono 274mila. New York, lo stato più colpito, raggiunge quota 3mila morti, il doppio
rispetto a tre giorni fa.