Coronavirus, rientrato in Italia il capitano Arma: "L'odissea della Diamond Princess? Non sono un eroe, anche ora sono pronto a fare la mia parte"
Torna a casa il comandante della nave da crociera bloccata per settimane nel porto giapponese di Yokohama per le centinaia di casi di contagio a bordo
Il mondo lo ha chiamato eroe e la foto in cui scende per ultimo dalla nave con trolley e mascherina ha fatto il giro del web. Il comandante della Diamond Princess Gennaro Arma è finalmente rientrato in Italia insieme a 15 membri del suo equipaggio, accolti a Fiumicino dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio. "Siamo molto contenti di essere rientrati e di essere in Italia. Non vediamo l'ora di abbracciare le nostre famiglie in questo momento", ha detto il capitano appena atterrato ringraziando il ministro e il presidente Sergio Mattarella per la nomina a Commendatore al merito della Repubblica, e mettendosi di nuovo a disposizione: "Siamo qui. Siamo pronti a fare la nostra parte anche in questo momento".
Diamond Princess, il rientro in Italia del comandante Arma
Da parte sua Di Maio ha assicurato al comandante e a tutto l'equipaggio "il saluto di tutto il governo. Troverete un'Italia diversa da come l'avete lasciata ma stiamo cercando di fare il massimo". "Siete stati un esempio per tutti gli italiani", ha aggiunto. E dopo oltre un mese e mezzo di odissea sulla Diamond - la nave da crociera bloccata per settimane nel porto di Yokohama per le centinaia di casi di coronavirus a bordo - anche per Arma il primo pensiero non è stato per sé, ma per la situazione italiana. "Non e' semplice per nessuno, ma sono convinto che tutti insieme ce la faremo e che andrà tutto bene. Noi italiani siamo un popolo incredibile, nell'emergenza tiriamo fuori il meglio", sono state le sue parole di incoraggiamento da Tokyo ancora prima di imbarcarsi per Roma.
Dopo lo sbarco dalla Diamond di tutti i passeggeri il 20 febbraio (a bordo erano inizialmente 3.700) e del resto dell'equipaggio il 2 marzo, Arma e gli altri 15 erano rimasti in quarantena altre due settimane al centro ospedaliero di Wako, a nord di Tokyo, dove sono risultati tutti negativi. "Ho fatto il secondo test ed ero fiducioso in entrambi i casi", ha commentato. "Abbiamo vissuto momenti impegnativi a bordo - ha poi raccontato -. Ma abbiamo ricevuto tante dimostrazioni di supporto e affetto e ringrazio tutti per esserci stati vicini". Originario del comune di Sant'Agnello, il comandante torna ora nella penisola sorrentina dove lo aspetta la moglie Mariana e, purtroppo, un nuovo isolamento: "So che la situazione nel nostro Paese non è facile in questo momento - ha commentato - anche io ovviamente al mio rientro starò a casa"