Coronavirus, il gruppo Calzedonia chiude i negozi nelle zone rosse
“Non vendiamo articoli di prima necessità”: la decisione per contribuire a ridurre al minimo le occasioni di contagio
“Poiché non vendiamo articoli di primaria necessità, ci è sembrato giusto cercare di fare quanto in nostro potere per tutelare al massimo la salute dei nostri clienti e dei nostri dipendenti”. Così Sandro Veronesi, presidente del gruppo Calzedonia, motiva la decisione di chiudere i propri negozi nelle zone rosse. Un modo per dare seguito alle indicazioni del governo di ridurre al minimo le occasioni di contagio da coronavirus. Saracinesce abbassate, dunque, per tutti gli store del gruppo: Calzedonia, Intimissimi, Intimissimi Uomo, Tezenis, Falconeri, Signorvino, Atelier Emé e gli outlet.