Coronavirus, Fontana: "Giusta direzione ma decreto pasticciato"
Sono perplessi la maggioranza dei sindaci e governatori interessati al decreto del governo. Bonaccini: "Serve più coerenza", Zaia: "Servono norme chiare"
La bozza del decreto del governo sul coronavirus "sembra andare nella direzione del contenimento della diffusione del virus". A indicarlo è il governatore lombardo, Attilio Fontana, il quale però evidenzia che il testo è "a dir poco pasticciato": servono "chiarimenti per consentire ai cittadini di capire cosa si può fare o meno". E sulla stessa linea è il governatore dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, che chiede "soluzioni più coerenti"
"La confusione - dice il presidente della Regione Lombardia - è evidenziata anche dalle moltissime chiamate che stanno giungendo al mio telefono e a quello di chi da giorni è al mio fianco per affrontare questa emergenza". Sono ore convulse nelle quali i tecnici delle regioni sono al lavoro con quelli del governo, come dice lo stesso Fontana che precisa che la Lombardia è "comunque in contatto con i rappresentanti del governo per cercare di mettere i cittadini e le categorie sociali in condizione di capire cosa possono fare domani. Abbiamo inviato a Roma le nostre osservazioni e la collaborazione tra i nostri tecnici e quelli di Palazzo Chigi è costante".
A Fontana fa eco, con toni piu' morbidi, il governatore dell'Emilia Romagna Bonaccini: "Ho chiesto - ha detto - al presidente Conte e al ministro Speranza, in una logica di leale collaborazione, di poter lavorare ancora alcune ore per addivenire alle soluzioni più coerenti e condivise".
"Se il decreto venisse approvato così noi comunque presenteremmo un provvedimento da parte del nostro comitato scientifico di supporto all'unita' di crisi per argomentare rispetto alla creazione delle tre zone in Veneto, Venezia, Padova e Treviso", dice il governatore Zaia. "A noi sta a cuore prima di tutto la salute dei cittadini, ma per applicare un decreto bisogna che le norme siano chiare. Abbiamo visto questo provvedimento all'ultimo minuto, non abbiamo partecipato alla redazione preventiva e ci chiedono di confermarlo nel giro di breve: è letteralmente impossibile".
E, se il sindaco di Alessandria, che diventerebbe zona rossa, Gianfranco Cuttica di Revigliasco, dice che le misure vanno bene se servono a frenare un contagio che si sta diffondendo con facilità e rapidità, da altri amministratori giungono richieste di chiarimento. L'assessore al Welfare della Lombardia, Giulio Gallera, in prima linea da due settimane contro l'epidemia parla di bozza "ancora confusa e piena di ambiguità": "La bozza parla di evitare in modo assoluto ogni spostamento, è vietato o non è vietato? evitare è un invito o un obbligo? - si chiede l'assessore - perché noi abbiamo bisogno di dare un messaggio molto forte ai nostri cittadini e cioè che per bloccare la diffusione del virus e continuare a garantire le cure salvavita abbiamo bisogno che la gente si fermi".P oi, dopo un confronto con il governo precisa che la "dizione 'evitare' evita il fatto che ci debbano essere certificazioni o un controllo militare del territorio che in questo momento sarebbe incomprensibile".
Ma è solo una luce in tante ombre che dovranno essere dissipate con l'adozione del provvedimento definitivo. Gli ultimi commenti sono dei sindaci delle zone rosse: per quello di Codogno, citta' suo malgrado simbolo dell'epidemia, Francesco Passerini, e' "un testo un po' confuso su un tema cosi' delicato". Da Vo' Euganeo, il sindaco Giuliano Martini senza giri di parole commenta: "se le cose stanno cosi' vuol dire che il Governo finora ha dormito". "Senza parole" si dice il sindaco di Asti, Maurizio Rasero, per il fatto di "apprendere dalla tv che ti stanno per cadere addosso decisioni cosi' importanti".