Coronavirus, 3.296 i contagiati e 148 i morti: "Nessuna criticità negli ospedali"

Con i primi casi in Valle d'Aosta, l'epidemia colpisce tutte le Regioni. La Lombardia ha deciso lo stop dell'attività ambulatoriale non urgente. Primo decesso a Roma. Si valuta la sospensione delle udienze

LaPresse

"E' una sfida per il nostro Paese, in cui dobbiamo mettere tutte le nostre conoscenze". Le parole del presidente dell'Iss, Silvio Brusaferro, fotografano la situazione che sta vivendo l'Italia a due settimane dall'esplosione del coronavirus. I contagi sono saliti a 3.296, 590 in più in un solo giorno, mentre sono 148 i morti, 42 in più. Sono invece 414 le persone guarite. Il commissario Borrelli assicura che "non ci sono criticità negli ospedali".

Si registra anche la prima vittima a Roma, una 87enne cardiopatica deceduta all'ospedale San Giovanni, dove era ricoverata dal 17 gennaio. Con i primi casi registrati in Valle d'Aosta, l'epidemia si allarga ufficialmente a tutte le Regioni italiane. E l'incertezza della situazione, con il governo che ha stanziato altri 100 milioni di euro per la gestione dell'emergenza, si riflette anche nelle scelte dell'esecutivo.

La chiusura delle scuole Non è un caso che dopo aver deciso solo 24 ore fa la chiusura delle scuole fino al 15 marzo, si stia valutando la possibilità di prorogare ulteriormente la sospensione. "E' stata fatta una scelta di sospendere fino a metà mese - ha spiegato il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli - con la possibilità di riconsiderare e rimodulare la scelta in base a quello che sarà lo scenario epidemiologico".

Le misure del governo Anche il premier Conte ha confermato che quella di prolungare lo stop didattico è una possibilità, anche se non è questo il momento di parlarne. "Vedremo con l'avvicinarsi della scadenza, in questo momento non lo so neanche io, dobbiamo ragionare sempre nel segno dell'adeguatezza e della proporzionalità", ha affermato. Le priorità in questo momento sono altre: il decreto con le misure economiche, ma anche quelle a favore delle famiglie che devono far fronte alla sospensione dell'attività scolastica, con l'ipotesi dei voucher per le baby sitter e di un congedo straordinario per uno dei genitori.

La sospensione delle udienze Un'altra questione è quella dei tribunali, con il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede che valuta la sospensione delle udienze non urgenti in tutte le zone del Paese in cui si manifestano esigenze sanitarie.

I guariti e la situazione in Lombardia L'altra grande incognita è rappresentata dal sistema sanitario, che per ora tiene. Il dato positivo sono i 414 guariti, il 50% in più rispetto a ieri. C'è però un altro numero che preoccupa: sono i 1.777 malati in Lombardia, il 54% del totale, con un incremento in un solo giorno di 280 persone. Di questi 244 sono in terapia intensiva. "I posti possono crescere di 200 unità, ma poi serve il personale per gestirli", ha detto l'assessore Gallera. Per recuperare personale, la Regione ha deciso lo stop di "tutta l'attività ambulatoriale non urgente". Per il momento "non si segnalano criticità", né in Lombardia né nel resto d'Italia, ha assicurato il commissario Angelo Borrelli.

Gli esperti: "Seguire le raccomandazioni, anche se creano disagi" Resta comunque una situazione complessa da gestire e allora diventa fondamentale la collaborazione di tutti i cittadini. Ecco perché dagli scienziati è partito un nuovo appello agli italiani, affinché si attengano alle indicazioni e siano "uniti e coesi". "Le raccomandazioni sono degli elementi cardine" per la prevenzione, "anche se possono creare disagi. Ma credo - ha detto Brusaferro -  che affrontare questi disagi voglia dire fare un favore al nostro Paese".