Coronavirus, oltre 2.200 i contagi: 160 guariti, 79 morti | Verso 30 giorni di stop per tutte le manifestazioni, anche sportive
Allo studio anche l'ipotesi di allargare la zona rossa a Bergamo, dopo l'aumento dei casi registrati nei comuni dell'area
Due i tristi record nel decimo giorno dell’era coronavirus in Italia: nelle scorse ore sono morte 27 persone (maggior numero di vittime in un solo giorno) e per la prima volta un neonato è risultato positivo. I numeri parlano complessivamente di 160 guariti, 2.263 contagi e 79 decessi. Al momento i dati non consentono ancora di sapere se le misure adottate siano sufficienti o meno per contenere la diffusione del contagio.
Le nuove regole Il Comitato tecnico scientifico voluto dal premier Conte ha predisposto nuove regole, valide per 30 giorni e da applicare in tutta Italia, che potrebbero integrare il Dpcm del primo marzo. Una delle misure è di evitare manifestazioni, anche quelle sportive, che comportino l'affollamento di persone.
C'è poi l'invito, a coloro che hanno oltre 75 anni e a chi ne ha più di 65 ed è ammalato, a non frequentare luoghi affollati. Evitare tutti, quando possibile, abbracci e strette di mano, e mantenere la distanza di almeno uno-due metri dalle altre persone. Limitare la permanenza dei parenti di ammalati nelle sale di aspetto dei pronto soccorso e le visite dei familiari degli anziani ospiti nelle case di riposo.
Cosa dicono i numeri Ad oggi i guariti sono 160 mentre i malati sono 2.263, 428 in più rispetto a lunedì, ossia +23%. L’aumento è minore rispetto al picco del 50% registrato domenica 1 marzo ma superiore al 16% fatto segnare lunedì 2 marzo. La curva di crescita non si è ancora assestata. Non è costante nemmeno il numero delle vittime: martedì ha fatto segnare un +52% rispetto a lunedì,quando era arrivato ad un più 53%, ma domenica si era fermato a +17% e sabato a +38%.
L'unico dato che fa essere leggermente ottimisti i tecnici è che l'88% dei malati è in tre regioni: Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. Il che sta a significare che altri grossi "cluster" rispetto a quelli individuati al momento non ce ne sono. Che si tratti dunque di una situazione ancora tutta da decifrare, lo conferma anche il commissario Angelo Borrelli: "Nessuno di noi può avere certezza di quella che sarà l'evoluzione successiva" del virus, "questa settimana sarà importante per vedere come andrà il contagio".
Ottimismo da Catania Secondo il fisico teorico Paolo Castorina, della sezione di Catania dell'Istituto nazionale di fisica nucleare, la buona notizia è che "non c'è una crescita fuori controllo" e, anzi, si cominciano a evidenziare i risultati positivi delle misure di contenimento adottate finora. In ogni caso, spiega Borrelli, "siamo pronti a rivedere i piani sulla base degli scenari che andremo a incontrare. Se andare verso una maggiore o minore severità. Tutto dipende dall'evoluzione dei dati".
Sono già state ordinate altre 500mila mascherine, sono pronti 6.600 posti letto in 2.200 camere messe a disposizione dalla Difesa, sul territorio ci sono oltre mille volontari che possono raddoppiare se necessario.
Zona rossa a Bergamo? La prima delle nuove misure che si sta valutando nel caso la situazione evolvesse verso il peggio, è un allargamento della zona rossa alla provincia di Bergamo. Lo ha confermato il presidente dell'Iss Brusaferro. "Stiamo analizzando con grande attenzione con la Lombardia i nuovi casi nei comuni della cintura bergamasca per vedere i dati d'incidenza e i tassi di riproduzione del virus".
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