Smart working: lavorare da casa con un occhio al benessere

Ci fa ottimizzare i tempi, è comodo, azzera gli spostamenti e, non ultimo, aiuta la prevenzione in tempi di coronavirus

Lavorare da casa con un occhio al benessere

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Lo smart working permette di lavorare da casa come se fossimo in azienda.
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Naturalmente richiede la stessa concentrazione che abbiamo in ufficio e quindi la collaborazione dei familiari.
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Benessere lavorativo e salute dipendono da noi a cominciare dall'ergonomicità della nostra postura: questa è la situazione ideale.
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Rispettiamo il più possibile i nostri orari: dal risveglio ai momenti di lavoro e dei pasti.
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 Non lavoriamo in posizioni scomposte.
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Ogni tanto facciamo una pausa.
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Evitiamo di mangiare (o smangiucchiare) mentre lavoriamo
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Ogni tanto facciamo un po' di movimento per sgranchirci.
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Ogni due ore e mezzo riposiamo gli occhi per almeno dieci minuti.
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Non lavoriamo fino a notte.
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Ricordiamo di bere abbondantemente.
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 Non perdiamo i contatti con i colleghi e non isoliamoci troppo.

In questi giorni in cui mezza Italia si è chiusa in casa per ottemperare alle disposizioni contro la diffusione del coronavirus, lo smart working è diventato protagonista della nostra quotidianità. In effetti, per la tipologia di attività lo consente, è questo il modo migliore per continuare a lavorare restando al riparo in casa propria, diminuendo il rischio di ammalarsi e di far circolare i virus. Per alcune aziende, specie quelle orientate al digitale, il lavoro a distanza è già una consuetudine, ma in questo difficile periodo è quasi una necessità. Quello che occorre ricordare è che, lavorando da casa, occorre prestare la stessa attenzione nei confronti del nostro benessere che abbiamo nella sede abituale di lavoro. Ecco allora qualche suggerimento.

LA NOSTRA SALUTE – Quando lavoriamo in ufficio, molti aspetti del nostro benessere lavorativo e della nostra salute sono responsabilità e cura del nostro datore di lavoro: ad esempio disponiamo di ambienti con impianti a norma di legge, con una adeguata illuminazione e arredi ergonomici. Quando lavoriamo da casa tutti questi aspetti, così importanti per il nostro comfort lavorativo, sono lasciati alla nostra personale responsabilità. Facciamo attenzione quindi che sia corretto il rapporto tra l’altezza della seduta e il tavolo su cui abbiamo appoggiato, ad esempio,  il computer; la sedia deve essere confortevole e, possibilmente ergonomica, ma in ogni caso deve essere ergonomico il nostro modo di stare seduti; se lavoriamo davanti a uno schermo non dimentichiamo di effettuare delle pause (circa 15 minuti ogni due ore e mezza) in cui staccare gli occhi dal video, sgranchire le gambe, la schiena e le braccia.  


L’AMBIENTE IN CUI LAVORIAMO – Deve essere tranquillo e silenzioso, in modo da favorire la concentrazione. Facciamo attenzione alle fonti di illuminazione: lo schermo deve essere posizionato in modo da non presentare riflessi di luce proveniente da lampade o finestre: in caso di necessità si possono usare tende e luci a stelo orientabili. 


LA CONCENTRAZIONE – Proprio come facciamo (o cerchiamo di fare) in ufficio, mentre lavoriamo dobbiamo dedicare tutta la nostra attenzione sulla nostra attività e lasciare da parte le preoccupazioni domestiche: allo stesso modo, quando ci interrompiamo, mettiamo tra parentesi i pensieri professionali e immergiamoci nella famiglia o nella casa. Chiediamo la collaborazione delle persone che vivono con noi: specie se in casa ci sono dei bambini, deve essere chiaro a tutti che mentre lavoriamo è proprio come se fossimo in ufficio e quindi non dobbiamo essere disturbati o interrotti. 


OCCHIO AGLI ORARI – Il fatto di non essere in ufficio può farci perdere di vista lo scorrere del tempo. Utilizziamo dei promemoria, per ricordare che sta arrivando l’ora di pausa, oppure che a una certa ora è il caso di interrompersi. Atteniamoci scrupolosamente alle normative aziendali che regolano i termini del contratti di smart working e non dimentichiamoci di segnalare con gli strumenti indicati dal datore di lavoro che ci stiamo ad esempio allontanando dalla postazione per un certo intervallo di tempo. Ricordiamo che siamo comunque tenuti alla reperibilità telefonica. 


DIECI CONSIGLI DI BENESSERE – E per concludere un piccolo vademecum per la nostra salute e il benessere in regime di smart working. 
-Conserviamo i nostri orari abituali: alziamoci all’ora di sempre, facciamo colazione e pranziamo all’ora consueta, smettiamo di lavorare allo scadere del nostro orario.
-Non lavoriamo in posizioni scomposte: no alle attività stando sdraiati sul letto o accoccolati sul divano: manteniamo lo schermo frontalmente davanti a noi e non curviamo il capo in avanti per leggere lo schermo: utilizziamo piuttosto un supporto che sollevi il pc portatile e che ci garantisca una posizione confortevole. 
-Non dimentichiamo di fare pausa ogni tanto, anche se non c’è il rito del caffè con i colleghi 
-Evitiamo di mangiare (o smangiucchiare) mentre lavoriamo
-Ogni due ore cambiamo posizione, muoviamo qualche passo, facciamo un po’ di stretching per la schiena e le braccia
-Riposiamo la vista ogni due ore e mezzo staccando gli occhi dallo schermo e dedicandoci ad altre attività per almeno 10-15 minuti
-Concediamoci una passeggiata o un po’ di movimento dopo aver pranzato
-Evitiamo di lavorare fino a tarda sera: la luce blu emessa dagli schermi favorisce i disturbi del sonno.
-Non dimentichiamo di bere in abbondanza: proprio come dovremmo fare in ufficio, teniamo una bottiglia d’acqua sulla scrivania e svuotiamola durante la giornata
-Non isoliamoci troppo: interagiamo con i colleghi in chat e chiacchieriamo con loro o con un amico negli intervalli di pausa