Roma, bimbo malato di leucemia supera gli effetti collaterali della terapia Car-T

Neutralizzata la reazione infiammatoria della terapia che può sfuggire al controllo e compromettere le funzioni vitali del paziente

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Una terapia sperimentata dall'Ospedale Bambino Gesù di Roma, che consiste nella depurazione del sangue del paziente (aferesi), è riuscita per la prima volta a contrastare gli effetti collaterali infiammatori e potenzialmente letali della terapia Car-T per il trattamento dei tumori del sangue. Un bimbo con leucemia acuta, in terapia intensiva per gli effetti collaterali della Car-T, è stato trattato con successo. 

Un paziente 14enne, affetto da leucemia linfoblastica acuta, la più comune in età giovanile, è stato curato con una nuova metodologia studiata dai medici romani. La cura ha unito la terapia CAR-T a una depurazione del sangue del paziente. Negli ultimi anni, la terapia CAR-T ha rivoluzionato il mondo dei tumori del sangue che non rispondono alla chemioterapia prelevando i linfociti T del paziente, riprogrammandoli per riconoscere le cellule neoplastiche e poi reinfuse. Questo importante trattamento, però, causa una reazione infiammatoria che può sfuggire al controllo e compromettere le funzioni vitali del paziente, portandolo in alcuni casi alla morte.

Nel tentativo di limitare questo effetto, senza compromettere la terapia CAR-T, medici del Bambino Gesù hanno tentato un approccio che è valso la guarigione al piccolo paziente su cui è stato sperimentato. Il piccolo paziente, ricoverato in terapia intensiva pediatrica aveva infatti sviluppato una grave insufficienza respiratoria su base infiammatoria. Dopo l’infusione delle CAR-T è stato salvato e dimesso dopo 15 giorni dalla terapia intensiva. “Il progetto è promettente e proseguirà per verificare in quali altri ambiti si possa applicare perché - hanno spiegato i medici -  la terapia non è solo di supporto agli organi ma letteralmente curativa”.