Coronavirus, divieto di uscire da casa per 60 milioni di persone nell'Hubei
La nuova misura senza precedenti: solo una persona per famiglia potrà uscire, ogni tre giorni, per fare la spesa. Sale a 1.765 il bilancio delle vittime in Cina
La Cina inasprisce le restrizioni per combattere l'epidemia di coronavirus nell'Hubei, provincia del focolaio. A 60 milioni di persone è stato chiesto di non uscire da casa e l'uso di auto private è stato vietato a tempo indeterminato. Solo una persona per famiglia potrà uscire, ogni tre giorni, per fare la spesa. Restano chiusi anche gli esercizi commerciali, tranne farmacie, hotel, alimentari e servizi medici.
La nuova misura senza precedenti per contenere il contagio è maturata dopo l'affermazione di Pechino che il presidente Xi Jinping era a conoscenza dal 7 gennaio dell'emergenza coronavirus, a dispetto di un primo intervento ufficiale di 13 giorni dopo, il 20 gennaio, quando fu chiaro il livello dell'epidemia e una sua direttiva sollecitò i comitati del Partito comunista e i governi di ogni livello "ad adottare misure adeguate per frenare la diffusione dell'epidemia".
A distanza di due settimane, "Qiushi" ("Cercare la verità"), la più importante rivista del Partito comunista, ha pubblicato un discorso di Xi del 3 febbraio, in cui il presidente si presenta come in prima linea da subito, avendo "dato di continuo istruzioni verbali e scritte" da inizio anno e "personalmente" ordinato la quarantena alle 60 milioni di persone dell'Hubei. La mossa del Partito, a sorpresa, sembra più dettata dall'esigenza di rispondere alle critiche verso Xi e i vertici del Pcc di aver sottovalutato la situazione, ma rischia di alimentare le polemiche sui ritardi di Pechino nella denuncia della gravità anche con la comunità internazionale.
L'Oms fu informata per la prima volta il 31 dicembre dalla Cina di una "polmonite di origine sconosciuta" rilevata a Wuhan, città del focolaio. Il 18 gennaio gli epidemiologi dell'Imperial College di Londra stimarono contagi non meno di 1.700, secondo un modello statistico.
Sale a 1.765 il bilancio delle vittime in Cina Sono 1.765 le vittime in Cina dopo il decesso di altre 100 persone nella provincia dell'Hubei. Nel suo aggiornamento quotidiano, la commissione sanitaria dell'Hubei segnala 1.933 nuovi casi. L'aumento rispetto dei nuovi contagi rispetto a domenica pone fine a un calo consecutivo di tre giorni di nuovi casi.