Coronavirus, 69 nuovi morti in Cina: sono 494 dall'inizio dell'epidemia | Falso allarme a Verona
Oltre 24mila i contagi, quasi quattromila nelle ultime 24 ore. Negativo il test per l'addetta dell'hotel dove hanno soggiornato i due cinesi contagiati. Spallanzani: "Altri 4 hanno sintomi, 27 dimessi"
Il numero dei casi di coronavirus accertati in Cina ha raggiunto quota 24.597, in una giornata segnata da un balzo dei contagi, che nelle ultime 24 ore hanno toccato 3.887 persone. I nuovi decessi sono 69: 494 in tutto, di cui 492 in Cina e due casi all'estero (uno nelle Filippine ed un altro a Hong Kong). Sono invece 898 i pazienti guariti e dimessi dagli ospedali. Diversi Paesi Ue hanno chiesto ai propri connazionali in Cina di rientrare in patria.
Ricoverata addetta albergo di Verona: primo test negativo - E' stata ricoverata in via precauzionale al Policlinico di Verona una cameriera dell'albergo dove ha soggiornato una notte la coppia cinese contagiata dal coronavirus e attualmente in prognosi riservata allo Spallanzani di Roma. La donna, che ha accusato sintomi febbrili, sarebbe vittima di una normale sindrome influenzale. Il dato emerge dal test effettuato al Dipartimento malattie infettive del Policlinico di Verona, che è risultato negativo. Lo riferiscono fonti dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona e lo ha confermato il prefetto Donato Cafagna. Per la conferma definitiva si attende però il test effettuato all'Istituto Spallanzani e quello dell'ospedale di Padova, centro di riferimento regionale per il coronavirus.
Spallanzani: "Cinesi ricoverati in condizioni stazionarie" Nel frattempo restano "stazionarie le condizioni cliniche dei due cinesi ricoverati allo Spallanzani. E' quanto riferisce l'ospedale nel bollettino quotidiano, precisando che "i parametri emodinamici sono stabili, prosegue il supporto respiratorio e il monitoraggio continuo dei parametri clinici e di laboratorio. La prognosi resta riservata".
"Dimessi 27 pazienti, altri 4 hanno sintomi" "Sono stati ad oggi dimessi 27 pazienti dopo il risultato negativo del test per la ricerca del nuovo coronavirus - spiegano i medici -. Presso l'Istituto sono ricoverati in questo momento 6 pazienti sintomatici, compresi i due in terapia intensiva, provenienti da zone della Cina interessate dall'epidemia. Sono in corso i test per la ricerca del nuovo coronavirus nei 4 casi sospetti ricoverati".
Speranza: finora no positivi da aeroporti "Negli aeroporti sono stati fatti già vari controlli con gli scanner termici per la rivelazione della temperatura, ma, al momento, nessun controllo ha dato esito positivo per il virus". Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza in riferimento alle misure attuate negli scali sui voli in arrivo in Italia. "I controlli sono partiti in tutti gli aeroporti e nei porti sono stati estesi anche alle navi provenienti da Paesi europei. Ad oggi non sono stati segnalati casi sospetti". Lo ha aggiunto il commissario all'emergenza Coronavirus, Angelo Borrelli, dopo la riunione del Comitato operativo.
Accelerate le evacuazioni internazionali - Il virus si è affacciato finora in 25 Paesi. Accelerano le evacuazioni. La provincia dell'Hubei resta il primo e principale focolaio dell'epidemia e ha registrato finora 479 morti e 520 guarigioni, nonché 16.678 contagi sui 24.367 contati a livello nazionale. Intanto in Giappone almeno dieci passeggeri della nave da crociera in quarantena sono risultati positivi ai test. A bordo della nave c'erano 3.711 persone, test su 200 con sintomi.
Seicento italiani bloccati in Cina Secondo Il Messaggero, sono circa seicento gli italiani, barricati in case o hotel in Cina per paura del contagio, che non riescono a trovare un volo o una triangolazione aerea idonea per fare rientro nelle loro città d'origine. I pochi voli disponibili sono infatti troppo costosi e alcuni connazionali non riescono più a lavorare. "In Italia pensano solo a chi è a Wuhan, aiutate anche noi", hanno affermato.
Francia, Germania e Gb richiamano i loro cittadini Le autorità britanniche e francesi hanno chiesto ai loro cittadini di "lasciare la Cina", mentre la Germania ha suggerito ai tedeschi di muoversi con attenzione: “Se vi trovate in Cina, prendete in considerazione la possibilità di lasciare temporaneamente il Paese".
L'Oms: "Riusciremo a fermarlo" L'Organizzazione mondiale della sanità confida tuttavia nell'efficacia delle misure messe in atto per circoscrivere il morbo. "Mentre il 99 percento dei casi si trova in Cina, nel resto del mondo abbiamo solo 176 casi", ha dichiarato il numero uno dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus. "Ciò non significa che non peggiorerà. Ma di sicuro abbiamo una finestra di opportunità per agire".