Generazione Instagram: per 1 su 5 il migliore amico può essere “virtuale”

Esiste ancora l’amico del cuore per una generazione che vive gran parte dei rapporti attraverso il filtro dei social network? La risposta non è scontata. Uno su quattro dice di non avere migliori amici, il 44% che trovarne uno è molto difficile se non impossibile. C’è poi chi ha rapporti importanti ma del tutto “virtuali”.

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Whatsapp, Skype, Telegram, Facebook e Instagram sono diventati parte integrante della nostra quotidianità a tal punto da farci sentire sempre più collegati a persone lontanissime. Purtroppo, però, sembrano essere in grado anche di separarci da quelle vicine. Come sostengono molti dei 4mila ragazzi - tra gli 11 e i 25 anni - intervistati da Skuola.net proprio sul tema.

Migliori amici: una merce sempre più rara

È ancora possibile oggi avere un amico del cuore? Eccola la domanda chiave, la cui risposta in parecchi casi conferma le brutte sensazioni. Se, infatti, per il 56% del campione ancora oggi è possibile trovare un amico con cui allacciare un rapporto indissolubile per tutta la vita, per un altro 32% questa è una missione davvero complicata. Per non parlare di quel 12% che è assolutamente scettico che ciò sia fattibile. Ecco spiegato perché, all’atto pratico, solo il 75% dica di avere uno o più amici con cui non avere segreti e condividere i momenti più importanti delle proprie giornate. Non solo: tra quell’1 su 4 che non ce l’ha, in tanti (32%) non ne sentono la mancanza; ma agli altri due terzi non dispiacerebbe affatto.

La tecnologia non rimpiazza le uscite con gli amici

Il principale canale con cui rimanere in contatto con gli amici del cuore? Ovviamente la tecnologia. Circa 4 ragazzi su 5 raccontano di avere una chat su Whatsapp in cui sono presenti esclusivamente gli amici più stretti. Per fortuna, però, i social ancora non hanno un controllo totale sulla GenZ, almeno in fatto di amicizie: il 74%, quando deve parlare con l’amico del cuore, preferisce farlo ‘faccia a faccia’ anziché attraverso un freddo messaggio; ma 1 ragazzo su 5 afferma comunque che le chat di gruppo e le uscite con gli amici hanno entrambe un ruolo importante per mantenere vivo il rapporto. Inoltre, nonostante i social sembrino avere in quest’ambito un ruolo marginale, il 20% confessa di annoverare tra gli amici del cuore persone che ha conosciuto solo online e mai dal vivo.

Le caratteristiche dell'amico perfetto

Ma qual è l’identikit dell’amico perfetto? In base a quali criteri si sceglie? Il bisogno di costante sostegno rappresenta per i più (39%) l’elemento imprescindibile per far sì che un semplice amico diventi l’amico del cuore; mentre per il 26% questi deve essere la parte complementare di cui si ha bisogno per sentirsi pienamente completi. Minore importanza, invece, viene data alle altre caratteristiche: solo il 9% identifica l’amico del cuore in colui che “ti aiuta ad evitare errori”, il 7% in chi ha gli stessi gusti e passioni e appena il 2% in chi la pensa su tutto in modo uguale a sé. Il 9%, infine sostiene che l’amico del cuore “non deve avere caratteristiche particolari”, deve essere il giusto mix di tutto.

Chi può essere l'amico del cuore?

È interessante anche capire se per i giovani il vero amico del cuore risponda alle categorie di tempo o di spazio. In altre parole, è più importante l’ambiente dove si conosce il migliore amico o l’età che si ha quando si instaurano le prime relazioni affettive importanti? Per una netta maggioranza (72%) non è importante né l’uno né l’altro aspetto: il migliore amico “può essere chiunque”. Gli altri? Il 16% colloca nell’infanzia il momento fondamentale per stringere amicizie importanti; per il 6% il migliore amico è un compagno di classe; in fondo alla classifica si piazzano quelli che invece ritengono che si incontri in età adulta o che si tratti di qualcuno conosciuto in Rete (entrambi al 3%). Alla fine, per l’87% degli intervistati, il migliore amico è un coetaneo; mentre per il 10% è più grande; solo per il 3% è più piccolo. Al pari dell’età, un altro fattore da tenere in considerazione è il genere, perché per il 78% l’amico del cuore appartiene allo stesso sesso ma per il 22% è di sesso diverso dal proprio.