Coronavirus, il bilancio sale a 170 morti ma i contagi rallentano | Problemi sul rientro dei 60 italiani da Wuhan
Il ministero della Salute rassicura: tutti negativi i casi sospetti. Falso allarme a Napoli per il paziente ricoverato. Oltre 6mila le persone infettate, più di quelle colpite dalla Sars nel 2002-2003
Il coronavirus di Wuhan ha causato finora in Cina 170 morti, a fronte di 6.078 contagi accertati. Il bilancio supera quello della Sars nel 2002-2003, che si era fermato, sempre in Cina, secondo le statistiche ufficiali, a 5.327 (ma con 349 morti). I dati mostrano un possibile rallentamento dei contagi: martedì ne sono stati confermati 1.459 contro i 2.077 di lunedì. In Cina restano 9.239 i casi sospetti e 103 i sopravvissuti dimessi dagli ospedali.
I nuovi casi registrati nella giornata di mercoledì in tutto il territorio cinese sono stati oltre 1.700, più di mille dei quali solo nella provincia focolaio dell'infezione. Anche il Tibet ha riportato il suo primo caso. Le 38 nuove morti segnano il più alto aumento di decessi giornalieri dall'inizio dell'epidemia e arrivano mentre è in corso un massiccio sforzo di contenimento che sta tenendo bloccate decine di milioni di persone nello Hubei. La maggior parte delle ultime infezioni si è registrata proprio nella provincia focolaio del virus, con 1.032 casi.
Farnesina: Possibili ritardi in rimpatrio 60 italiani da Wuhan - "Qualche ritardo nei rimpatri ci può essere, come avvenuto anche per la Francia, ma stiamo facendo tutto il possibile, i nostri connazionali stanno bene, non hanno sviluppato la malattia". Lo dice Stefano Verrecchia, capo dell'Unità di crisi della Farnesina, sulla situazione coronavirus. "Dei 70 italiani nell'area di Wuhan in una sessantina hanno scelto di rientrare", spiega.
Quinto caso in Francia, falso allarme a Napoli Intanto in Francia si registra il quinto contagio: si tratta della figlia della quarta persona che si era ammalata. Sospiro di sollievo invece all'ospedale Cotugno di Napoli, dove è risultato negativo il test sul coronavirus a un cittadino cinese di 28 anni ricoverato da martedì. Lo conferma il ministero della Salute dopo le analisi. L'uomo, arrivato nove giorni fa dalla provincia di Hubei, dove è esplosa l'epidemia, era in viaggio di nozze nel capoluogo campano.
Il ministero: tutti negativi i casi sospetti - Il ministero fa sapere inoltre che si sono rivelati negativi tutti i casi sospetti segnalati nel nostro Paese dall'inizio dell'epidemia. In caso di contagio, la procedura adottata dal ministero prevede il ricovero del paziente nel reparto di malattie infettive dell'ospedale della regione. In caso di complicanze è previsto il trasferimento allo Spallanzani di Roma o al Sacco di Milano.
Johnson: "Giovedì rimpatriamo i cittadini britannici" La Gran Bretagna è pronta a rimpatriare giovedì dalla Cina i circa 200 sudditi di Sua Maestà rimasti bloccati nella zona di Wuhan, epicentro dell'infezione. Lo ha annunciato un portavoce del premier Boris Johnson al termine di una riunione a Downing Street. Il governo ha predisposto un aereo che "ha posti per tutti", anche se non si sa se ciascuno dei 200 residenti voglia rientrare.
Giappone, tre infetti tra gli evacuati da Wuhan Tre dei 206 passeggeri giapponesi evacuati mercoledì da Wuhan sono contaminati dal coronavirus, ha annunciato il ministro della Salute del Giappone.
A Pechino 11 nuovi casi, 16 a Shanghai Le autorità cinesi precisano che sono stati accertati undici nuovi casi di contagio a Pechino e 16 a Shanghai, dove un paziente ha superato l'infezione dopo i trattamenti in ospedale. A Shanghai verrà usata anche la medicina tradizionale cinese come strumento di prevenzione e controllo dell'epidemia. Annullate le prove di Coppa del mondo di sci che erano previste in Cina a febbraio.
Per prevenire il diffondersi del virus Ikea ha deciso di chiudere la metà dei negozi in Cina e Starbucks ha sospeso le attività in metà dei suoi punti vendita nel Paese dopo la stessa decisione di McDonald's. Intanto la British Airways ha deciso di sospendere tutti i voli da e per il Paese, come anche Lufthansa. E Toyota ha annunciato lo stop della produzione in territorio cinese fino al 9 febbraio. Il coronavirus ferma anche i Mondiali indoor di atletica leggera, che erano in programma a marzo a Nanchino. World Athletic, la federazione internazionale di atletica leggera, ha deciso con gli organizzatori cinesi di rinviare l'evento di un anno.
Mosca: "Lavoro comune sul vaccino" - La Cina ha fornito alla Russia il genoma del nuovo coronavirus 2019-nCoV, come ha dichiarato il consolato generale russo per la Cina meridionale a Guangzhou. "La parte cinese ha consegnato alla Russia il genoma del virus, consentendo così ai nostri scienziati di preparare rapidamente test istantanei, che possono identificare il virus entro due ore. Gli specialisti russi e cinesi hanno iniziato a sviluppare il vaccino".
Primi rimpatri da Wuhan - Intanto da Wuhan iniziano i primi rimpatri: duecento giapponesi sono partiti alla volta di Tokyo con un volo charter approntato dalle autorità nipponiche in accordo con Pechino, e un altro charter disposto dal dipartimento di Stato americano ha riportato a casa un primo gruppo di cittadini statunitensi, che saranno accolti in una base aerea della riserva in California per essere sottoposti alla quarantena.
Ue, 600 gli europei da rimpatriare - Il commissario Ue per la Gestione delle crisi Janez Lenarcic ha fatto sapere che oggi ci sono "circa 600 cittadini europei in Cina che vorrebbero lasciare il Paese". Al momento solo la Francia ha chiesto assistenza per il rimpatrio mentre 14 Paesi, tra cui l'Italia, hanno comunicato di avere cittadini da rimpatriare. Il Meccanismo europei di protezione civile "può coprire fino al 75% dei costi di trasporto".
La Ue chiede alla Cina tutela per i suoi cittadini - L'Unione europea ha chiesto alla Cina cooperazione e assistenza a tutela dei cittadini comunitari bloccati a Wuhan e nella regione dell'Hubei per il virus. La richiesta è stata espressa in una lettera inviata al ministero degli esteri dalla presidenza di turno croata, mentre sono alle battute finali i negoziati per evacuare dall'area i cittadini di diversi Paesi dell'Unione.
Quarantena in Australia sull'isola-carcere, scoppia la polemica - Esplode la polemica in Australia per la proposta del premier Scotto Morrison di spedire i 600 australiani di ritorno da Wuhan sull'isola di Natale, famigerato centro di detenzione per migranti a 2mila chilometri dal continente. Al momento sull'isola abita soltanto una famiglia cingalese di 4 persone, ma le strutture costruite appositamente per accogliere i migranti possono ospitare fino a mille persone. In passato il centro di detenzione di Christmas Island era finita al centro della cronaca per presunte violazioni di diritti umani e per le pessime condizioni.