Virus Cina, i morti salgono a 17: oltre 400 i casi accertati, isolata la città di Wuhan | Medici italiani allertati
Intanto la regione semi-autonoma cinese di Macao ha annunciato il primo caso accertato del coronavirus e ha ordinato a tutti gli impiegati dei suoi casinò di indossare una maschera
Il nuovo coronavirus ha fatto altre vittime in Cina: i casi accertati in tutto il Paese hanno superato i 400 e le vittime sono arrivate a 17. Lo riportano i media statali cinesi precisando che i decessi si registrano nella provincia di Hubei dove si trova la città-focolaio di Wuhan. Il nuovo virus della stessa famiglia della Sars "può mutare e propagarsi più facilmente", ha spiegato il vice ministro della Commissione nazionale per la salute Li Bin.
La città di Wuhan, epicentro del focolaio, è stata isolata. Dopo aver esortato tutti a tenersi lontani, cancellando un importante evento del capodanno cinese, nel tentativo di contenere l'epidemia le autorità hanno deciso di fermare temporaneamente il trasporto pubblico: tutti i voli e i treni in partenza dalla città sono stati cancellati. La decisione è stata presa mentre centinaia di milioni di persone si stanno spostando in tutta la Cina per riunirsi con amici e parenti per le vacanze del capodanno, che inizia venerdì.
Il bilancio dei contagi continua ad aggravarsi. Un caso è stato confermato a Hong Kong: il paziente si trova ricoverato in ospedale in isolamento. La persona è arrivata da Wuhan a Hong Kong con un treno ad alta velocità. Anche regione semi-autonoma cinese di Macao ha annunciato il primo caso accertato del coronavirus e ha ordinato a tutti gli impiegati dei suoi casinò di indossare una maschera per arginare l'epidemia. La persona colpita è un'imprenditrice di 52 anni arrivata domenica in treno dalla vicina città di Zhuhai. L'ex colonia portoghese attira ogni anno milioni di turisti dalla Cina continentale.
L'allerta sale anche in Europa. Il rischio di importazione è infatti passato da "basso" a "moderato". Lo ha riportato il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, che ha aggiornato con gli ultimi dati il primo parere del 17 gennaio. I medici di famiglia italiani, specie quelli delle grandi città dove si trovano gli aeroporti internazionali, sono stati allertati per affrontare l'eventualità che il Coronavirus varchi le frontiere. A loro sono state fornite informazioni sui sintomi e i percorsi epidemiologici.
L'unità di crisi della società italiana di malattie infettive e tropicali si è messa a disposizione del ministero della Salute e dell'Istituto superiore di Sanità. "La conoscenza del virus - ha spiegato il vice presidente di Simit Claudio Mastroianni - la prevenzione e il monitoraggio delle infezioni con la sorveglianza dei contatti sono misure cruciali per evitare la diffusione. E' fondamentale seguire le raccomandazioni suggerite dalle autorità sanitarie e non creare allarmismi".