"I politici italiani non aiutino Joshua Wong: azioni criminali a Hong Kong"

Dura replica del portavoce dell'ambasciata cinese in Italia dopo la videoconferenza organizzata da un gruppo di parlamentari con il leader indipendentista Wong

Sale la tensione tra Italia e Cina dopo la videoconferenza organizzata da parlamentari italiani con Joshua Wong, leader indipendentisti di Hong Kong. L'ambasciata cinese nel nostro Paese ha rilasciato una dura dichiarazione di condanna nei confronti dei deputati in questione definendoli "irresponsabili". La Farnesina: "Inaccettabile interferenza"

La nota - "Nell'ultimo periodo, si e' registrata una escalation nelle attività criminali e violente ad Hong Kong che stanno spingendo la città in una situazione di pericolo estremo e ne stanno calpestando gravemente lo stato di diritto e l'ordine sociale, danneggiandone seriamente prosperità e stabilità, minacciando il principio fondamentale noto come 'Un paese, due sistemi'. Il segretario generale di Demosisto di Hong Kong, Joshua Wong, ha pianificato e partecipato al caos, alle violenze e agli attacchi alla polizia; tutte azioni criminali che ne hanno determinato l'arresto e attualmente si trova in una condizione di libertà provvisoria in attesa del processo" - si legge nella nota cinese.

La protesta - "Alcuni politici italiani - conclude il documento - hanno ignorato i fatti appena descritti e hanno voluto con determinazione fare la videoconferenza con Joshua Wong, fornendo una piattaforma per un separatista "pro-indipendenza" di Hong Kong e appoggiando la violenza e il crimine. Si è trattato di un grave errore - fanno sapere dall'ambasciata - e di un comportamento irresponsabile per cui siamo fortemente insoddisfatti ed esprimiamo la nostra piu' ferma opposizione". 

La nota della Farnesina - Le dichiarazioni del portavoce dell'ambasciata cinese a Roma sul caso di Hong Kong "sono del tutto inaccettabili e totalmente irrispettose della sovranità del Parlamento italiano". Lo comunica la Farnesina, esprimendo "forte disappunto per quella che è considerata un'indebita ingerenza nella dialettica politica italiana". In precedenza l'ambasciata cinese aveva definito "irresponsabili" i nostri parlamentari. Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha dichiarato: "I nostri legami commerciali non possono assolutamente mettere in discussione il rispetto delle nostre istituzioni, del nostro parlamento e del nostro governo".