Arriva nei cinema "L'età giovane" dei fratelli Dardenne: i turbamenti di un 13enne tra la fede e i richiami della vita 

Esce nelle sale il film che all'ultimo Festival di Cannes è stato premiato per la migliore regia. Tgcom24 vi offre una clip esclusiva

Arriva nei cinema italiani il 31 ottobre "L'età giovane", il nuovo film dei fratelli Dardenne premiato all'ultimo Festival di Cannes per la miglior regia. E' la storia del giovane Ahmed, un tredicenne che nel Belgio dei giorni nostri vive combattuto tra gli ideali di purezza professati dal suo imam e i richiami della vita. Tgcom24 vi presenta una clip esclusiva.

"Mentre ultimavamo la scrittura di questa sceneggiatura ci siamo resi conto che per certi aspetti avevamo raccontato la storia dei tentativi infruttuosi compiuti da una serie di personaggi di dissuadere il giovane fanatico Ahmed, il nostro protagonista, dal portare a termine il suo piano assassino. Quali che siano i personaggi nessuno riesce a scalfire e ad entrare in comunicazione con il nocciolo duro e misterioso di questo ragazzo pronto ad uccidere la sua professoressa in nome dei suoi convincimenti religiosi - spiegano i registi Jean-Pierre e Luc Dardenne parlando del film -. Quando abbiamo iniziato a scrivere, non immaginavamo che avremmo progressivamente creato un personaggio così chiuso in se stesso e imperscrutabile, capace di sfuggirci fino a tal punto, di lasciarci privi della possibilità di costruire una struttura drammatica per recuperarlo, per farlo uscire dalla sua follia omicida".

"Persino Youssouf, l’imam della moschea integralista, il seduttore che ha captato l'energia degli ideali adolescenziali per canalizzarla e metterla al servizio della purezza e dell'odio nei confronti dell'impurità, persino lui, il precettore, rimane sorpreso dalla determinazione del suo discepolo. Eppure, potrebbe essere diversamente? - proseguono - Potrebbe esserci un esito differente quando il fanatizzato è così giovane, poco più di un bambino, e allorché, per di più, il suo carismatico mentore lo incoraggia a venerare un cugino martire, un morto? Come arrestare l'impetuosa corsa verso l'omicidio di questo giovane fanatico, impermeabile alla bontà e alla gentilezza dei suoi educatori, all'amore di sua madre, all'amicizia e ai giochi romantici della giovane Louise?"

"Come riuscire a immortalarlo in un istante in cui, senza ricorrere all'angelicità e alla inverosimiglianza di un lieto fine, potrebbe aprirsi alla vita e convertirsi all'impurezza fino a quel momento abborrita? Quale potrebbe essere la scena, quali potrebbero essere le inquadrature che permetterebbero di filmare questa metamorfosi e di sconvolgere lo sguardo dello spettatore immerso nella notte di Ahmed - concludono -, vicinissimo a ciò che lo possiede e dal quale potrebbe finalmente liberarsi?"