Libra, Zuckerberg al Congresso Usa: "La criptovaluta è un progetto rischioso, potrebbe non funzionare"
Il numero uno di Facebook vacilla sulla moneta digitale davanti alla Commissione servizi finanziari del Campidoglio. Duro scontro con la dem Ocasio-Cortez sul tema Cambridge Analytica
"Un miliardo di persone nel mondo non ha un conto corrente, ma ha un cellulare. Noi aspiriamo a rendere facile per tutti inviare e ricevere denaro così come usiamo le nostre app abituali". Un Mark Zuckerberg in giacca e cravatta si presenta davanti alla Commissione di servizi finanziari per convincere il Congresso degli Stati Uniti della necessità di dare il via libera alla criptovaluta Libra, prevista sul mercato per giugno 2020. La testimonianza del numero uno di Facebook però non è stata convincente come il mercato internazionale si aspettava: lo stesso inventore del social di Menlo Park ha definito il progetto Libra come "rischioso", aggiungendo che "il piano proposto potrebbe anche non funzionare".
Un pericolo per il riciclaggio di denaro - Il primo punto sul quale Zuckerberg tenta di rassicurare il Congresso è quello che il progetto Libra sarà lanciato solo dopo l'approvazione delle autorità americane. A conferma del suo impegno, ha aggiunto che Facebook sarebbe disposta a lasciare la
Libra Association se altre società aderenti al progetto dovessero decidere di proseguire con il lancio della criptovaluta senza aver ricevuto prima il via libera dalle istituzioni a stelle e strisce.
Dopo l'intervento del presidente della Commissione
Maxine Waters, che accusa il papà di Facebook di "sentirsi al di sopra della legge e disposto a mettere i piedi in testa a chiunque", Zuckerberg ha dovuto tranquillizzare i membri della Commissione riguardo al rischio di riciclaggio di denaro sporco interno alla criptovaluta, che ha portato colossi commerciali come
Mastercard,
Visa,
PayPal ed
Ebay ad abbandonare il progetto.
Libra è una moneta digitale, concepita per il pagamento online e basata sulla tecnologia
blockchain. La criptovaluta sarebbe gestita da più organizzazioni in maniera decentrata, rendendo da un lato il sistema più equo e sicuro grazie a molteplici sistemi di crittografia, ma dall'altro si teme che la sua introduzione possa creare instabilità nel sistema finanziario globale.
Tra le argomentazioni portate dal numero uno di Facebook, c'è anche la necessità di combattere la moneta digitale già annunciata dalla
Cina. Il giovane manager si è anche mostrato favorevole alla richiesta di alcuni membri del Congresso secondo cui la moneta dovrebbe essere garantita dal
dollaro americano.
La Ocasio-Cortez vuole risposte su Cambridge Analytica - "Signor Zuckerberg, Io penso che lei non disdegni di usare il comportamento passato di una persona per determinare quello futuro", dice Alexandria Ocasio-Cortez, rappresentante dell'ala più radicale dei democratici.
"Ecco perché, per prendere decisioni su Libra, dobbiamo scavare nel comportamento passato di Facebook riguardo al rispetto della democrazia", aggiunge fino all'affondo: "Lei quando è venuto a conoscenza per la prima volta dello scandalo
Cambridge Analytica?". Lo sguardo del manager miliardario lascia trasparire sgomento per una domanda inaspettata. "Non ricordo con esattezza, forse la fine del mese di marzo, ma potrei sbagliare", risponde Zuckerberg restando sulla difensiva.
Il dibattito si sposta poi sullo sforzo annunciato dal social network per limitare il condizionamento politico mediante la diffusione di fake news, come già avvenuto nello scandalo che ha colpito le elezioni presidenziali del 2016. Zuckerberg ha tentato di spiegare le difficoltà connesse al lavoro di fact-checking in un sistema che genera miliardi di contenuti come quello di Facebook, ma la Ocasio-Cortez arriva dritta al nocciolo della questione: "Quindi non eliminerete le
bugie diffuse dai politici? Basta un sì o no". Una domanda cui Zuckerberg non è stato in grado di rispondere.